editoriale

Gli uffici comunali come una bolgia

Gela – Finite le feste si torna a regolare i conti. E dopo le notifiche dell’integrazione della Tari, negli uffici del Comune è una bolgia infernale. Di buon mattino anziani, persone di mezza età e giovani in aiuto ai genitori si riversano negli uffici aperti al pubblico per scoprire mondi sconosciuti. Unità immobiliari spezzettate in mille pezzi di puzzle: chi sa di avere una proprietà scopre di essere titolare di una serie di immobili, disseminati in viari punti della città. Poi andando a fondo nella ricerca scopre ancora di non essere lui il proprietario ma il cugino morto trent’anni prima ma omonimo. Risultato ha pagato per trent’anni tasse non dovute e adesso non ci può fare nulla, non può neppure chiedere la restituzione perchè l’incauto è stato lui, senza sapere che ci sono stati eserciti di impiegati che non hanno registrato alienazioni di beni, successioni, donazioni e quindi il primo assegnatario di quel computer appiccica la tassa Imu al morto o al suo parente senza approfondire la ricerca, tanto non deve pagare lui. E le casse comunali degli ultimi 50 anni dichiarate sempre in deficit, si impinguano di errori che fanno soldi con i quali si pagano le schiere di consiglieri che propongono un progetto che non vedrà mai la luce perchè la schiera successiva non ne terrà mai conto. I telefoni fissi che non funzionano o meglio non funzionano perchè nessuno li usa: non alza la cornetta però si paga il servizio di telefonia e l’elettricità ad esso connesso. E poi in questo guazzabuglio di numeri folli; le amministrazioni chiamano ditte specializzate che, per quanto competenti, non possono fare nulla di concreto se non conoscono il territorio e non possono sapere se  il sig. Salvatore Rossi non può aver lasciato il terreno di via Settefarine a Giuseppe Rossi perchè i fratelli erano come cani e gatti. Il tutto condito da ore di lavoro retribuite ma non proficue, di numeri in libertà e di caffè prolungati. Basti pensare che a Gela ci sono funzionari che eccellono per zelo ma altri che sono agli antipodi. E ci fermiamo qui. Potremmo continuare ma con questo quadro ci si può spiegare perchè i progetti si perdono e con essi i finanziamenti. Non si perdono le imposte non dovute perchè ci sarà sempre una nonna Maria che appena arriva un bollettino va a pagare senza chiedersi il perchè……

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