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La soap opera della politica gelese

Sto ancora cercando di mettere in ordine tutto quello che è successo ieri sera, dalle 18,48 fino alle 20,30 circa su Radio Gela Express per “colpa” di Franco Gallo. Perché cari lettori, da ottimo giornalista quale è il “nostro” Franco, non si è fatto scappare dapprima, il ritorno nell’etere non allineata del sindaco della città di Gela e poi come se non bastasse, come si dice quando si gioca a briscola, ha messo un carico pesantissimo, che ha dato spunti di alto profilo teatrale. Ma andiamo con ordine.

Come ogni lunedì il buon Franco fa il suo post in cui annuncia la trasmissione, ma subito dopo ci informa che  “Ve lo consiglio spassionatamente: fossi in Voi oggi non me lo perderei per nessuno motivo al mondo… lo dico alla radio” e già la cosa iniziava a solleticare l’appetito degli internauti; ma poi alle 17 ci pensa un post di Radio Gela Express a svelare il tutto: “Il sindaco di Gela e il sindaco di Butera ospiti in trasmissione“. Apriti cielo e terra, il sindaco giusto che ha accettato un invito in trasmissione da Franco Gallo!!! Gela è in subbuglio dalle 17,30 alle 18,48; i social, le chat di WhatsApp etc., tutti si interrogano sul motivo dell’accettazione dell’invito.

Tant’è, come si diceva, inizia la trasmissione come al solito con i saluti agli internauti, tantissimi, ma soprattutto il vincitore del primo like, come sempre del resto e il “ma è mai possibile che…“. Saluta i due sindaci e che succede? Il sindaco di Gela dice testuali parole: “Buonasera a tutti i radioascoltatori” silenzio, e Franco Gallo: “…solo ai radioascoltatori?“. E già qui si scatena il putiferio; perché tutti coloro che ascoltano la trasmissione fanno notare proprio ciò. NON HA SALUTATO IL CONDUTTORE PADRONE DI CASA.

E se un Ministro o un Viceministro andasse in visita alla casa comunale e salutasse tutti meno il sindaco? Uno smacco come questo forse Franco se lo aspettava, ma noi – cioè chi ha visto la trasmissione -, abbiamo assolutamente notato il destro affibbiato al fegato del conduttore padrone di casa. Lui, Franco, ma è stato un attimo, ha incassato con calma ed ha proseguito la trasmissione, tra peccati originali, serpenti, mele, documenti, srr, rifiuti, io non sapevo, Balbo dice le le bugie etc. Il resto è noia.

Ma un punto è assolutamente chiaro, Franco Gallo dice una cosa molto importante al sindaco di Gela, levandosi un macigno dalla scarpa e assestando un colpo forse da knock out, quando si parlava di mutuo soccorso: “Quando si parla di mutuo soccorso, caro sindaco, a te viene una cosa ed a me un’altra, a Gela sta arrivando solo la ‘munnizza’, dopodiché noi abbiamo la Tari, che è diventata un macigno sulle tasche e sull’economia dei gelesi…“. Speriamo che il 31 ottobre tutto finisca e che Timpazzo diventi luogo di conferimento dei rifiuti dei comuni che fanno parte della SRR, e basta!!!

Nella seconda parte, come dicevamo invece, il faccia a faccia possiamo chiamarlo il cornetta a cornetta, tra l’assessore forzista Nadia Gnoffo e la consigliera del movimento del sindaco, Greco Romina Morselli. Fermo restando che si è capito davvero pochino visto che si parlavano l’uno sull’altra, però qualcosa di importante si è capito: che all’interno della maggioranza non sono rose e fiori, ma ieri sera se le sono date di santa ragione e soprattutto senza esclusione di colpi. Era iniziata blanda con l’assessore Nadia Gnoffo che ha dichiarato di sentirsi offesa dall’essere stata definita ”ingenua” dal sindaco. Offesa per lo stesso motivo pure la Morselli. L’assessore Gnoffo ha poi definito il documento di solidarietà alla Morselli di Un’altra Geladal retrogusto mafioso”. Ecco questa frase ha scatenato l’ira funesta della consigliera Morselli che ha commentato “questa sera chiederò al sindaco le dimissioni di questo assessore, e la dice lunga di quali sono i suoi metodi. Stasera chiederò conto e ragione alla mia maggioranza“, e lì non si è davvero capito più nulla.

Ed ora cosa succederà?

Credo che la graticola è accesa, fuoco alto, anzi altissimo, e resteremo alla finestra per vedere chi è il primo che si brucia, e poi tutti glia altri. Certo è che un “casino” del genere non mi era mai capitato di vederlo né sentirlo.

Se devono dare l’esempio, che esempio è?

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