La storia della settimana

“Mia mamma vaga da una camera mortuaria ad un’altra. Senza pace”

Gela – Un’altra storia. L’ennesima. Quella della signora Concetta e dei suoi figli ormai disperati per la loro madre che vaga di camera mortuaria in camera mortuaria senza trovare pace. Inutili sono state le interviste rilasciate nell’immediatezza dalle figlie che risiedono a Gela. Niente. La donna morta l’8 gennaio è ancora lì. In fila come si vede nella foto di copertina, per potere trovare pace nel risposo eterno che a Gela pace non ha. Era riuscita a guarire dal Covid ad 83 anni, eppure il buon Dio l’ha chiamata a sè ma non ha trovato ancora la sua casa perpetua. Eppure ce l’aveva. Il marito Salvatore Di Stefano ci aveva pensato ed aveva pagato la concessione per averla accanto. Ma come avviene per tanti cittadini sfortunati, il loculo è stato requisito dal Comune che non ne vuole sapere di liberarlo. E la povera donna rimane là. Da venti giorni in balìa degli eventi.

Una speranza c’è: lo spiraglio che hanno aperto i presidenti delle confraternite che hanno dato la loro disponibilità a prestare qualche loculo per le emergenze. Un altro incontro fra il sindaco ed i presidenti era previsto  per oggi ma è stato differito a lunedì alle 18.

Ecco il racconto del figlio Giorgio Di Stefano:

 

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