AttualitaLa storia della settimana

Insegnante disabile e per fare il vaccino costretta ad andare fuori Asp – video

Gela – Questa è la storia di una donna di 70 anni costretta a destreggiarsi con la burocrazia di un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti. La professoressa in pensione Angela Lo Grasso non si dà per vinta e, attraverso la sua ex alunna consigliere comunale Alessandra Ascia, denuncia la vicenda che l’ha vista coinvolta, senza dubbi e senza remore rispetto a tanti che si celano dietro agli spettri della paura. La professoressa, assistita dal figlio Alessio, ha problemi di deambulazione. Vuole sottoporsi al vaccino: i primi giorni di marzo aveva fatto richiesta di vaccino domiciliare all’Asp di Caltanissetta che ha accettato la sua richiesta. Da quel momento è iniziata una fitta corrispondenza per una serie di documenti che hanno avuto tutto il sapore di un pellegrinaggio virtuale senza fine ma non arrivava mai alcuna data per la somministrazione nonostante il suo stato invalidità e le esenzioni di cui gode per la patologia cronica di cui soffre. Della vaccinazione domiciliare neppure l’ombra di una vaga speranza. Da qui la decisione di prenotarsi a Vittoria, presso il centro vaccinale noto per la celerità dell’erogazione dei servizi sanitari. “Sono già prenotata per domani a fare il vaccino senza troppe code e con tutte le agevolazioni dedicate alla ma condizione. Ho deciso di andare di andare a Vittoria, dove chi arriva dopo 5 minuti  ha già finito e  forse non dovrò neanche scendere dalla macchina, visto che mi muovo sulla sedia a rotelle”. Non è la prima: qualche giorno fa il volontario Nicola Greco ha raccontato sui social la sua stessa esperienza: a Vittoria la prenotazione e la somministrazione per patologia in un solo giorno.

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