Coronavirus. La vita sconvolta di una famiglia gelese nella zona rossa del “paziente 1”
In tempi di Covid-19 tutto si è fermato come se si fosse cristallizzato, a quell’esatto momento. Lo stesso è per le morti, le nascite ed i matrimoni.
La storia che vogliamo raccontare è quella di Marco A. e Laura M.
Lui figlio di padre gelese e madre paternese.
Lei piacentina doc ed estetista presso un centro estetico e sappiamo le difficolta in questo periodo
Hanno deciso dopo tempo, dopo aver messo su famiglia e prole, di sposarsi e coronare IL SOGNO dopo, aver raggiunto la sicurezza sociale ed economica.
Hanno deciso tutto, chiesa, abiti, bomboniere, luogo dove festeggiare insomma ciò che una coppia con i relativi familiari deve decidere per un grande evento del genere.
Partono gli inviti e si sprecano le telefonate di conferma per questo evento ma….ma non hanno fatto i conti con il destino, che non ha toccato solo loro, ma ha investito tutta la loro zona di residenza.
Si sono trovati nel bel mezzo del focolaio Covid-19 di Guardamiglio (Lodi), e paesi limitrofi, blindati da l’ordinanza ministeriale, impossibilitati da allora a vedere amici e genitori.
Non contento il fatto ha inchiodato ancor di più Marco all’interno di casa per una polmonite che non ha avuto per fortuna strascichi, ma portato davvero tanta paura all’interno del focolare domestico.
Da allora ad oggi che scriviamo questa infausta storia, non hanno avuto più la possibilità di vedersi con i propri familiari se non tramite social, stringersi le mani, i nonni di vedere i nipoti, abbracciarsi, pranzare insieme, in definitiva un blocco familiare fino allora coeso assolutamente diviso pur abitando a poche centinaia di metri gli uni dagli altri. Hanno seguito assolutamente alla lettera le disposizioni delle autorità ed ancora lo fanno evitando contatti.
Come molte coppie, hanno deciso di rimandare a tempi migliori e si spera all’anno prossimo.
Questo è la vita ai tempi del Coronavirus, questo è quello che vivono nelle zone più colpitele famiglie che si sono trovate sconvolte e coinvolte in questa tragedia che sembra non placarsi.
Li ringraziamo per averci dato la possibilità di raccontare questa storia ai nostri lettori gelesi e siciliani , che ancora hanno la libertà personale piuttosto ampia rispetto a certe zone dell’Italia .
Facciamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione a Marco, consapevoli che quando la festa avverrà sarà ancor più bella di come l’hanno pensata in origine.