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Le ragioni dello sciopero degli avvocati

Videointervista al Presidente Dell'Ordine degli Avvocati PIERLUIGI ZODA ed al Presidente dell'Ordine Degli Avvocati di Gela

Caltanissetta – La classe forense con i suoi organismi interni si mobilita per tentare di fermare il proposito del Governo di applicare la norma sulla prescrizione della pena che allungherebbe in maniera spropositata i termini della condanna aprioristica dell’imputato che resterebbe condannato a vita senza ottenere una giusta sentenza. Gli avvocati hanno posto l’accento sulla posizione delle vittime che resterebbero ‘appesi’ per usare un termine dantesca, senza ottenere il giusto risarcimento. Una conferenza stampa è stata convocata presso L’ordine degli avvocati di Caltanissetta alla presenza dei rappresentanti dell’Unione Camere penali e dell’Organismo congressuale forense per coinvolgere i cittadini e creare un movimento di opinione teso a scongiurare la paventata applicazione. “Non siamo contro il Governo – ha detto il presidente dell’Ordine degli avvocati di Caltanissetta Pierluigi Zoda – ma riteniamo questa una battaglia di civiltà. Per questo il 25 ottobre ci asteniamo dalla celebrazione dei processi ed i penalisti lo faranno per 5 giorni. Non si può bloccare un processo per decenni e bloccare la vita di qualunque cittadino che incorra, nella sua vita in un procedimento civile o penale”.

“L’imputato non sempre coincide con un personaggio negativo – dice il presidente dell’Ordine degli avv. di Gela, Mariella Giordano – e l’immagine che viene percepita è che l’avvocato sia connivente col reo. Abbiamo imputati che sono comunissimi cittadini caduti nella rete della giustizia per fatti non chiariti ma con la prescrizione rischiano di restare imbrigliati in un’immagine negativa che comprometterebbe tutta la loro vita. Noi ci batteremo perchè i procedimenti vengano conclusi, gli imputati liberati e le vittime risarcite”.

“La conferenza stampa di oggi è stata indetta – dice il delegato dell’OCF, Emanuele Maganuco – perchè vogliamo arrivare al cittadino e all’opinione pubblica per tramite della stampa e far prender coscienza del fatto che, l’entrata in vigore di questa norma possa bloccare le pagine mediatiche negative sui soggetti imputati per un tempo sproporzionato. Riteniamo che un processo equo debba avere un tempo ragionevole come recita l’art 111 della carta costituzionale: l’amministrazione della giustizia non si deve perdere nei rivoli del sistema. NOn siamo contro il Governo a cui diamo il plauso sul tema della geografia giudiziaria e dell’equo compenso, ma dilatare il processo è illiberale”.

Il presidente della Camera penale di Caltanissetta Sergio Iacono ha annunciato che venerdì si terrà una manifestazione pubblica di fronte al Tribunale per rendere partecipe il popolo dell’iniziativa degli avvocati.

“Il sistema giustizia – ha detto l’avv. Giacomo Ventura – è talmente complesso che tutti possono essere coinvolti in un procedimento giudiziario da cui la vita può essere sconvolta: con l’applicazione della prescrizione si rischia di restare imbrigliati nei gangli della gogna mediatica e non uscire per tutta la vita. Ogni cittadino ha diritto di sapere quando si conclude un processo. A Licata una donna che voleva intraprendere un’attività è stata coinvolta suo malgrado perchè il suocero era imputato in un procedimento e una grossa azienda non le ha concesso il marchio, compromettendo spese già sostenute e futuro. NOn possiamo permettere che questo si espanda”.

 

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