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Mili: l’ingiustizia della Giustizia

“Dunque cara Giustizia iniziamo col dire che ad oggi hai solo dato Ingiustizia a dei semplici ed Umili Lavoratori. Noi ci chiediamo come mai la Giustizia ha nominato un Collegio di Periti con un grave handicap professionale ? Infatti il Collegio dei CTU avrebbe dovuto dare adeguata ed esaustiva risposta al quesito. Per poter, il collegio dei periti, rispondere adeguatamente sulla eventuale rinconducibilita ‘ delle patologie di Salvatore Mili era necessario che esso collegio fosse in grado di conoscere,prevedere e valutare le esposizioni Chimiche e fisiche cui Salvatore Mili fu esposto quotidianamente per decenni. Per poter conoscere o prevedere la gamma di sostanze Chimiche e le esposizioni fisiche occorreva avere gli strumenti cognitivi non solo della chimica, bensì dei processi industriali, delle apparecchiature che venivano manipolate di Salvatore Mili, dei parametri di processo in gioco e di come la loro manipolazione, secondo le leggi della cinetica chimica e della termodinamica, influiva sui reagenti, sui prodotti, sui sottoprodotti desiderati e non, che si generavano, e le forme e modalità in cui esse potevano venire in contatto con il lavoratore. Queste competenze cara Magistratura, cara Giustizia sono riscontrate in una figura professionale ben definita: il chimico industriale, ingegnere chimico, l’ingegnere ambientale e il fisico. Si fa osservare alla mia cara amata Giustizia che il Collegio dei CTU era costituito solo ed esclusivamente da medici, le cui seppur ampie conoscenze nemmeno lontanamente si avvicinano alle competenze professionali necessarie per poter prevedere, comprendere e in ultima analisi, accertare le esposizioni di cui il sig Mili fu esposto. Soltanto quindi dopo aver fatto piena luce sulle esposizioni, il medico può valutare l’eventuale nesso di causa tra le esposizioni e le patologie emerse al sig. Salvatore Mili….. Cara Giustizia, cara Magistratura come mai in alcuna parte della consulenza tecnica d’ufficio risultano richiamati documenti, perizie ovvero accertamenti (sopralluoghi, ispezioni etc…?) condotti direttamente dai periti sui luoghi di causa al fine di procedere all effettuazione di tale indagine ambientale e chimico /industriale? Questa è una faccenda vergognosa che offende sia i nostri Papa ‘ deceduti per quelle maledette sostanze, sia le nostre famiglie che hanno visto soffrire i propri cari. Cara Giustizia, cara Magistratura noi ne abbiamo letto e sentite di cose, dovremmo veramente essere sfiduciati, ma noi vogliamo continuare a credere in quella parte sana dell Magistratura della Giustizia. Noi continueremo a chiedere Giustizia. Mili Orazio figlio del Mili Salvatore ex dipendente ENI (impianto Clorosoda/Dicloretano”.

Orazio Mili

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