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Coronavirus: quarantena e task force comunale?

Il coronavirus sbarcato in italia per l’inettitudine dei nostri governarti, fa veramente paura. Lombardia e Veneto sono da sempre le mete, quasi uniche, dei nostri compaesani gelesi, per lavorare ed ora? chiudono scuole, fabbriche, il sistema pubblico messo in quarantena come in veneto, dove il governatore Zaia ha disposto di sterilizzare tutti i mezzi di trsporto, treni, bus, vaporetti, taxi, insomma tutti,controlli stringenti in aeroporto e stazioni, per cui avremo i nostri compaesani che lavorano o studiano in queste regioni che inevitabilmente fino al 1 di marzo torneranno in città. Ma in quali condizioni? Cosa farà l’amministrazione? ed azienda sanitaria?

I consiglieri comunali compresi quelli che fanno parte della commissione sanità si sono affrettati a dichiarare di chiedere un’ordinanza sindacale in cui si metta in atto una quarantena volontaria!!!  La quarantena Volontaria non serve a nulla. Prima di tutto dovrebbe essere creata una task force, da parte del comune,  dove chi torna da quelle zone debba presentarsi, essere controllato,e soprattutto sapere dove vive, per avere una mappa significativa di coloro che rientrano. Fornire loro  indicazioni ed infomazioni precise sul da farsi, tenendo sotto controllo giornaliero anche gli spostamenti,  questa sarebbe una vera ordinanza seria. NOn servono ordinanze tipo “acqua non bevibile ma potabile”

Ecco come si vive in queste regioni con oltre i 130 episodi infettivi con almeno 5 Regioni nella morsa del Covid-19.

Un escalation in continuo aggiornamento dove a pagarne lo scotto sono soprattutto le aeree provinciali a Nord del Paese tra Piemonte, Veneto e Lombardia.

In previsione di uno stato di emergenza nazionale, al termine di un’assemblea straordinaria, il consiglio dei ministri ha già emesso un decreto di sicurezza volto ad arginare la propagazione dell’epidemia fuori dalla cosiddetta “zona rossa”, in netta espasione nella giornata di domenica. Ulteriori misure restrittive sono affidate ai Governi regionali che, pertanto, dovranno stabilire nuove linee guida a tutela dei cittadini. Già in queste ore sono stati fornite nuove disposizioni per le Regioni “a rischio” con la sospensione di eventi programmati e la chiusura delle scuole.

In Veneto saltano le celebrazioni in onore del carnevale a Venezia e in altre cittadine limitrofe. “Abbiamo firmato con il ministro Speranza l’ordinanza con la quale vengono bloccate manifestazioni pubbliche, private, la chiusura delle scuole e dei musei fino al primo marzo”, fa sapere il presidente della Regione Veneto Luca Zaia durante l’unità di crisi a Marghera. Il governatore ha spiegato la necessità di interventi drastici invitando la popolazione a “non frequentare luoghi di aggregazione pubblici e privati”.

Dopo il decesso per coronavirus del pensionato 78enne, il comune di Vo’ Euganeo si blinda proclamando l’isolamento totale. “Sono arrivate indicazioni abbastanza chiare. – spiega Marcello Bano, vicepresidente della Provincia di Padova – Bisogna blindare completamente Vo’ sia in entrata che in uscita, quindi non potrà uscire nessuno e la zona sarà completamente isolata”.

In Lombardia, dove si registra il numero più elevato di contagi – oltre gli 89 casi accertati – il governatore Attilio Fontana ha appena sottoscritto un’ordinanza, d’accordo con il ministro della Salute Speranza – che sarà emessa in prima serata a tutti i prefetti delle province lombarde. Tra i provvedimenti in via d’esecuzione vi sono: la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualunque entità, la sospensione di eventi calcistici, attività ludiche, culturali e religiose, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado ed infine la chiusura di musei, teatri e cinema.

In Piemonte, invece, è stata data disposizione per la chiusura delle scuole (di ogni ordine e grado) per almeno una settimana. Questa la decisione della sindaca Appendino in collaborazione con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il prefetto Claudio Palomba e i rappresentanti delle forze dell’ordine.

Asili chiusi e università ferme in Alto Adige fino a domenica 2 marzo salvo nuove disposizioni in misura della diffusione del coronavirus. La chiusura delle strutture coinvolge le province di Bolzano, Bressanone e Brunico. Annullate tutte le attività del parco archeologico regionale Noi ed eventi aggregativi.

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