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Archeologia a Gela. Prof. Pancucci “chiariamo false notizie su Bubbonìa”.

“Mi interessa chiarire tutta una serie di storture e inesattezze che sono state dette in questo” servizio” che è stato fatto un po’ di tempo fa’, non ricordo se su Facebook o in un’altra maniera. Veramente impossibile non chiarire e precisare queste cose perché tutto ciò alimenta l’ignoranza sul sito ed è una cosa inconcepibile “.

Con queste parole, il Professore Domenico Pancucci , Docente dell’università di Palermo in Preistoria, Protostoria e Civiltà preclassiche, conclude un’intervista radiofonica andata in onda ieri sera su Radio Gela Express durante la trasmissione “CasaBlanco” condotta da Liliana Blanco, lancia un macigno sulle affermazioni che sono state fatte qualche settimana fa in merito al sito archeologico di Bubbonìa, ringraziando per aver avuto l’occasione di fare questo chiarimento. Il “servizio” menzionato dal Professore riguarda il sito arcehologico di  Monte Bubbonìa, pubblicato di recente on line ed ancora visibile. Il Professore Pancucci è la massima autorità scientifica di riferimento per quello che riguarda il sito di Monte Bubbonìa, sito in cui scava, ad intervalli di tempo, e fa ricerche, dal lontano 1972 , anno in cui vennero riprese le ricerche, le ultime erano quelle eseguite dal Professore Dinu Adamesteanu, 1955, precedute dagli scavi del 1905-06 condotti dall’archeologo Paolo Orsi, scopritore del sito. In trasmissione si è parlato pure delle restrizioni a cui è sottoposta l’area archeologica e alla necessità di un permesso per poter condurre nell`area una qualsivoglia attività. L’ ente di riferimento è quello del “Parco Archeologico di Gela, la cui direzione dovrà ora chiarire se per questo “servizio” sia stata richiesta e conseguentemente rilasciata l’autorizzazione prevista .
La sezione dei Gruppi archeologici d’Italia di Piazza Armerina “Litterio Villari ,insieme alla ProLoco di San Cono ha richiesto la collaborazione del Professore Pancucci per tenere alta l’attenzione su Monte Bubbonìa, da questa collaborazione è nato un volumetto di carattere divulgativo in cui è presentata la storia completa delle ricerche archeologiche sul sito. Encomiabile approccio di chi ha a cuore le sorti del patrimonio culturale, dimostrazione che la vera valorizzazione e divulgazione della storia passa attraverso il coinvolgimento di figure professionali serie e con rispetto del metodo scientifico e non attraverso l’approssimazione, l’invenzione e il sensazionalismo.
Sensazionalismo che porta ad affermare ,sempre nel “servizio” ,fantasiose battaglie svoltesi durante altrettanto fantasioso assedio alle mura della città che sorgeva a Monte Bubbonìa. A queste fantasie il Professore ha seccamente risposto: “sono false notizie!!!” Nessuna fonte storica ne parla ,archeologicamente una cosa che non ha né capo né coda”. Sempre in modo sensazionale è stato affermato dell’ esistenza di un tempio, in realtà, come già noto ai più, il Professore ha parlato di sacello o tempietto, ribadendo che tra questo tipo di edifici ed un tempio c’è un’enorme differenza. Si è parlato inoltre delle difficoltà nel continuare le ricerche a Monte Bubbonìa, difficoltà soprattutto legate alla mancanza di fondi, un vero peccato perché, come dice il Professore, il sito di Monte Bubbonìa è importantissimo per la comprensione delle vicende intercorse tra le colonie greche e i centri indigeni della Sicilia antica. È stato un piacere ascoltare il Professore, a Gela non capita spesso che per parlare di storia e archeologia vengano interpellate figure professionali di questo livello. Speriamo che ciò si possa ripetere con più frequenza, se ne possano trarre solo vantaggi, sia in termini di corretta conoscenza e di valorizzazione del nostro territorio e della nostra storia.

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