All’ingegner Nuccio Di Paola va data una lezione di civiltà politica. Sic et simpliciter.
L’ingegner Nuccio Di Paola del Movimento 5 Stelle (chiamarlo deputato offende l’istituzione democratica più antica d’Europa, il Parlamento siciliano; a chiamarlo signore, invece, si andrebbe fuori tema) ha ieri pubblicato su Facebook un ‘manifesto’ che chiama alla raccolta di firme per sfiduciare il presidente della Regione, Nello Musumeci. Questo ‘manifesto’ è in stile ‘Brigate Rosse’: individua in Musumeci un sanguinario despota, da abbattere ovviamente.
La comunicazione è verbale e non verbale, passa per le immagini, che integrano il contenuto: la foto in bianco e nero evoca il “tribunale del popolo” di brigatista memoria, mentre il ‘sangue’ che scorre evoca la violenza che fa ‘giustizia’ dei torti subiti.
Il testo scisso dall’immagine è opinione politica: sindacabile quanto si vuole, ma fa parte delle regole del gioco democratico. Gioco democratico che deve aborrire la violenza, seppure verbale o per immagini.
L’ingegnere Di Paola è un buon ragazzo (nell’accezione di questo fottuto primo ventennio del XXI Secolo), ma ha studi tecnici, non umanistici: conosce i meandri della tecnica e dell’informatica, ma sconosce l’ABC della democrazia occidentale, dalla Magna Charta Libertatum in poi. Tutto angoli e goniometri, zero principi democratici. Un perfetto giacobino in salsa comica, se ci fosse da ridere.
Morale della favola: il presidente dell’ARS Micciché adotti ogni misura di censura verso l’ingegnere Di Paola, regalandogli un compendio di Scienza della Politica, Filosofia della Politica e Storia delle Istituzioni Politiche (occidentali). Il presidente Musumeci è auspicabile quereli l’ingegnere Di Paola, chiedendogli 1 Euro di risarcimento danni: come atto simbolico a nome di tutti i siciliani perbene, senza appartenenze politiche, a prescindere che l’abbiano votato o meno, perché la questione non è politica: è questione di civiltà del linguaggio, in un momento storico in cui la comunicazione visiva integra (se non sovrasta il contenuto) di quella verbale o scritta.
Insomma, a Di Paola sia data una lezione di educazione politica (così magari si ricorda di essere una persona perbene e si libera di consulenti molto al di sotto della sua qualità di base).
Sic et simpliciter.