Politica

Ministro: ecco cosa chiede il Consiglio comunale

Ecco il documento del Consiglio comunale 

“Il Comune di Gela, situato al centro di un ampio golfo che si affaccia sul mare Mediterraneo, ha una superficie di 276,54 Kmq ed è abitato da 74.858 cittadini (dati Istat 2018). Negli anni ’60, lo Stato italiano ha voluto cambiare le vocazioni economiche della città di Gela, comune dedito all’agricoltura, alla pesca e al turismo in una città a vocazione industriale, insediando nel territorio il più grande stabilimento petrolchimico d’Europa, che ha determinato un conseguente esponenziale ampliamento urbanistico irregolare, dovuto all’accoglienza delle numerose famiglie che, sia dai comuni viciniori che da altre parti dell’Italia, si trasferivano al centro urbano. Purtroppo, però, il Petrolchimico, oramai dismesso, se in passato ha rappresentato per l’intero comprensorio una notevole risorsa occupazionale, allo stato attuale ha messo in ginocchio l’economia della città in quanto si è registrato un notevole innalzamento del tasso di disoccupazione e ripresa del fenomeno migratorio.

Premesso che

A causa della crescita del numero delle famiglie, negli anni Settanta, a Gela si è diffuso il fenomeno dell’abusivismo edilizio (si edificò senza regole nell’intera fascia nord della città) che ha portato alla nascita di interi quartieri, che solo negli ultimi anni, sono stati recuperati e urbanizzati.

Premesso che

Gela è sede di un importante Museo Archeologico Regionale dove sono custoditi numerosi reperti concernenti l’arte greca, quella preistorica, la ceramica normanna e la numismatica antica. Tuttavia, per quanto concerne il turismo va rilevata l’insufficienza dell’offerta di attrezzature e servizi che valorizzino l’indubbio potenziale delle attrattive naturali e culturali, presenti  nel territorio.

Premesso che

Il territorio del Comune presenta un “alto grado di problematicità” in relazione sia ai fattori di sviluppo socio-economico sia al dinamismo degli attori locali,  all’efficacia dei servizi territoriali, in quanto accusa una crisi di identità. Secondo i dati forniti dal Centro per l’Impiego e dalla Direzione Territoriale del Lavoro, nell’anno 2018, risultano disoccupati 3.702 soggetti e si è determinato un forte fenomeno migratorio della parte “migliore” (giovani laureati) della città, che per le cause sopra descritte sono costretti a lasciare la città per trovare fortuna altrove.

 L’alto tasso di disoccupazione genera una elevata domanda di aiuto sociale. Il Settore Servizi Sociali del Comune,infatti,  grazie anche alle azioni avviate con i finanziamenti del Piano di Zona 2013/2015 e le misure introdotte per il contrasto delle povertà attraverso finanziamenti Ministeriali come il SIA ed il REI hanno dato a numerose famiglie l’opportunità di migliorare la qualità della vita attraverso la realizzazione di progetti individualizzati con il coinvolgimento di tutte le realtà territoriali ed in particolare i Servizi Sociale e il Centro per l’Impiego.

Pertanto

I Consiglieri Comunali, in qualità di rappresentanti dei cittadini, sottoscrittori del seguente documento

Chiedono  Che Lei si  faccia carico delle necessità  urgenti ed indifferibili, del territorio di Gela:

  • Completamento delle arterie principali di collegamento (Autostrada Gela –Siracusa, Autostrada Gela- Catania);
  • Ristrutturazione e completamento delle dighe e della rete di distribuzione idrica per uso irriguo e civile;
  • Realizzazione di infrastrutture strategiche per lo sviluppo e l’ampliamento della  metal meccanica in quanto fattore trainante dell’economia cittadina;
  • Sblocco di tutti i progetti in capo alla Regione: Porto, Realizzazione della variante a Nord e ripristino della rete a ferroviaria esistente, Circovallazione della Città, Patto per il Sud in particolare che non venga accolta la proposta di rimodulazione dei progetti  finanziati ( delibera giunta regionale 01/11/2019), Museo del mare, Museo Archeologico;

Chiedono

  • che vengano attivate e completate le delle Bonifiche dei siti inquinati;
  • che venga istituito un Polo Universitario ad indirizzo industriale ed agricolo per portare conoscenza, innovazione e tecnologie che si possano trasferire al sistema produttivo ed in grado di formare laureati competitivi ad affrontare i cambiamenti che il mondo del lavoro ha subito anche attraverso la globalizzazione;
  • Pur sapendo che la Sanità è in capo al Governo regionale, dato che Lei rappresenta l’Organo istituzionale superiore, Le chiediamo di intervenire in nostro aiuto per avere garantito il Diritto alla salute, con la realizzazione di strutture idonee ed un potenziamento di quelle già esistenti, poiché a Gela ci si ammala , si muore senza avere garantita la giusta assistenza. E chiediamo l’istituzione di un Polo ospedaliero di eccellenza che si occupi di “Prevenzione, Ricerca, diagnosi e cura” visto l’elevato numero di patologie da industrializzazione e conseguente numero di nati malformati.

Per le motivazioni sopra esposte i consiglieri chiedono un Legge Speciale per la città di Gela”. 

Mentre il presidente del consiglio comunale Sammito legge il documento, noi ve lo facciamo leggere in tempo reale. “Io vengo da questo territorio e lo conosco bene – dice il Ministro – abbiamo il dovere di dire ai cittadini che non possiamo scambiare il lavoro con la salute e dobbiamo evitare che gli imprenditori se ne vadano e possano lavorare con servizi adeguati. Dobbiamo guardare lo sviluppo con gli strumenti che esistono. C’è un un tema preciso: le zone economiche speciali e questa è la grande sfida e dare spazio alla normalità che qui manca evitando che il paese si cristallizzi in situazioni stagnanti. Il sud deve essere equiparato al resto del paese. La storia non è segnata, la dobbiamo scrivere noi. Ma servono le strutture visto che ci sono le potenzialità.

Vi lascio esortandovi ad essere propositivi. Tornerò ancora per riprendere il lavoro e per dare il contributo che serve”.

 

“Si è appena concluso l’incontro presso il Comune di Gela – afferma il segretario generale Cgil, Ignazio Giudice – la Vertenza #GelasiSblocca è stata consegnata al Ministro per il Sud e Coesione Sociale Peppe Provenzano.
Non si arretra di un passo, le nostre rivendicazioni devono arrivare a Roma.
Gela e l’intera provincia non sono autosufficienti, la nostra battaglia continua.
Dobbiamo trasformarci in VERTENZA DEL SUD ITALIA! Insieme possiamo!”

 

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