Economia

Tempesta di cartelle esattoriali in arrivo: ecco cosa aspettarsi

La crisi economica che sta interessando il Paese non ferma il Fisco, pronto a colpire con l’invio di ben 16 milioni di cartelle esattoriali. Queste, almeno, le stime di Federcontribuenti, che esprime forti preoccupazioni per il prossimo futuro. L’arrivo delle lettere, infatti, è previsto fra la fine di questo anno e l’inizio del 2023.

La speranza è che molte di queste cartelle risultino “pazze”, ossia non più esigibili, sia per decadenza, che per prescrizione del tributo.

Durante il periodo di sospensione Covid e fino al 31/12/2021, si sono accumulate 26 milioni di cartelle esattoriali, di cui 13 milioni già preparate e 7 milioni inviate alla notifica entro il 31/7/2022. Con la ripresa delle notifiche, ci saranno 13 milioni di cartelle da notificare entro la fine del 2022 e l’inizio del 2023. A queste vanno aggiunte 2,5/3 milioni di cartelle che Agenzia delle Entrate e altri Enti affideranno ad Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 2022“, fanno sapere da Federcontribuenti, come riportato dalle principali agenzie di stampa.

L’arrivo delle cartelle è purtroppo ormai imminente e per alcune si parla già della prossima settimana. Si spera negli errori e nel fatto che alcune di esse possano risultare non esigibili. Il presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella, dice di prendere come riferimento le statistiche degli ultimi 5 anni. “Le cartelle esattoriali errate, ovvero le cosiddette ‘cartelle pazze’, sono circa il 56% delle emissioni” spiega.

I principali errori consistono nei casi di decadenza, di prescrizione del tributo ed emissione di cartelle per tributi già pagati, che costituiscono il 30%. C’è poi un 12% costituito da quelle imposte successivamente annullate dalle decisioni dei giudici tributari, e un 8% che riguarda quelle tasse automobilistiche annullate dai giudici di pace. Si aggiunga, infine, un 4% relativo alla tassa dei rifiuti su immobili locati, richiesta al proprietaruo invece che al conduttore, e un 2% circa che riguarda la tassazione separata calcolata in modo non corretto.

L’unica vera soluzione alle cartelle non pazze” ne deriva infine Federcontribuenti, “sarebbe un’utilizzo delle cosiddette composizioni del sovraindebitamento effettuate per tempo e non quando ormai le case sono all’asta e ci sono i pignoramenti sugli stipendi. Quando si può agire per tempo si ottengono risultati ottimi”.

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