CLUBHOUSE: il social che riscopre il piacere di parlare.
di Andrea Vella
Clubhouse è un social nuovo di zecca disponibile per ora solo su invito. La sua particolarità è l’assenza di chat e la riscoperta totale del mezzo di comunicazione per eccellenza… La VOCE.
Nella configurazione iniziale del tuo account l’app ti chiede di selezionare le tue passioni o ciò di cui ti interesserebbe parlare. Oltre a questo, bisognerà mettere una foto e scrivere la propria biografia, queste saranno le uniche cose oltre alla voce che ti presenteranno alla community. Fatto ciò siamo finalmente dentro Clubhouse, notiamo subito che nella Home ci saranno tutte le stanze affiliate alle nostre preferenze e per entrare in una di queste basterà solamente premere quella che preferiamo. A gestire la stanza ci saranno dei moderatori che condurranno la discussione e soprattutto gestiranno gli interventi delle persone. Ma Clubhouse non è solo questo, molti artisti la utilizzano come mezzo per creare anche podcast, come radio personale o addirittura per dare una mano alle persone ad addormentarsi, insomma un mondo già vasto!!
La completa assenza di chat all’interno di questo social, porta come beneficio una sana interazione fra gli utenti e non la solita ondata di insulti e odio senza senso.
Ormai è più di un mese che utilizzo questo social e posso parlare per esperienza personale, questo social non è adatto proprio a tutti, o almeno a chi si annoia a parlare e a discutere di cose più serie.
La funzione degli inviti però ha una strana ambivalenza, se per esempio io dovessi invitare una persona all’interno di Clubhouse e viene reportato per vari motivi tanto da scaturire il BAN, IO che l’ho invitato posso subire una sospensione dell’account per un determinato periodo ( 1 giorno, 1 settimana e così via….). Questo porta a responsabilizzare sia colui che invita e colui che accetta, ma ritengo troppo dura la sospensione per un atto che tu non hai causato.
Questo era clubhouse in breve
