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Zuccalà su Padre Aldo: “e adesso chi penserà a noi?”

Il ricordo di Padre Aldo del consigliere comunale Giovanni Zuccalà

“Abbiamo appreso  che stamani don Aldo Contraffatto è tornato alla casa del Padre. Per tutta la comunità di Butera, che  vive con vero dolore la sua dipartita, è andato via “padre Aldo” e il termine “padre”, quantunque per il cattolicesimo è da riferire soltanto a nostro Dio, trova nel caso di don Aldo il suo significato più umano e familiare. Egli non ha mai smesso di essere un padre per tutti quelli che sono ricorsi al suo  aiuto e alle sue preghiere, pronto a perdonare ed ad amare.

Ma se vogliamo ricordare le parole espresse alcuni giorni fa da Papa Francesco su carità perdono e giustizia, vedo ancor più incarnarsi in don Aldo gli insegnamenti della dottrina cui si è consacrato: carità , perdono e legalità.

Non possiamo dimenticare come don Aldo sia stato un paladino per Butera, sempre attento con il suo alto senso civico, alle problematiche sociali e umanitarie, sempre pronto a difendere i più deboli, sempre pronto a segnalare ogni , anche minimo, disservizio  nel vivere quotidiano della cittadina, senza mai timore alcuno di esporre la sua persona a rischi incalcolati.

Io stesso ho visto promuovere comitati cittadini culturali o a difesa di civici interessi ove egli stesso non ha mai mancato di dare il suo più che prezioso contributo oltre che ospitalità. Con lui veramente la chiesa è uscita fuori dalle mura. Amante del dialogo educato, non si può non ricordare come i suoi modi  gentili trovassero anche la simpatia di personaggi famosi o comunque noti. Una cosa che mi ha  suggestionato è l’ultima foto che ha pubblicato appena 2 giorni fa su facebook che lo ritraeva con Pippo Baudo, che sappiamo essere di Militello Val Catania ove anch’io sono nato e vissuto, prima di trasferirmi per amore in questa meravigliosa cittadina.

Per me e come se avesse voluto regalarmi uno dei sui ultimi pensieri.

Ma oltre che paladino, è stato un cavaliere d’altri tempi, perchè di questo ha conservato i modi nobili che il codice cavalleresco praticava: difensore estremo del suo territorio ma sempre educatamente nobile  nei modi. No ho mai visto don Aldo adirato o eccedere nei toni. Questo è il  vuoto che lascia  don Aldo, tutti i cittadini, sono certo, hanno timore di questa mancanza, come dire : e adesso chi penserà a noi .

Ma nello stesso tempo questa e l’eredità che ci lascia: il suo cristiano esempio. Grazie “padre Aldo”,  buona vita”.

Giovanni Zuccalà

 

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