Bocciati 31 progetti PNRR, da Roma il NO per l’agricoltura e l’infrastruttura in Sicilia
A confermare la notizia è stato anche l'assessore regionale all'agricoltura Toni Scilla
SICILIA – Sono 31 i progetti bocciati – su un numero complessivo di 63 presentati – e il NO arriva da Roma ai fondi del Piano di ripresa e resilienza destinati alla Sicilia.
L’esito negativo arriva al settore agricoltura e infrastrutture. In totale, il PNRR vale 1 miliardo e 600 milioni di euro per la Sicilia, per le politiche idriche in agricoltura il valore si aggirava invece intorno ai 360 milioni di euro.
In poche parole, per la sistemazione delle riti idriche nell’agricoltura siciliana, non ci sarà a disposizione nemmeno un euro.
A confermare la notizia, nelle scorse ore, è stato anche l’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla, che così ha dichiarato: “Apprendiamo dal Mipaaf che solo 31 dei 63 progetti presentati dalla Sicilia sono stati presi in considerazione attraverso il decreto di approvazione degli elenchi dei progetti ammissibili e non ammissibili a finanziamento con fondi afferenti al Pnrr per investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo. E questo lo dice lunga sulla recidiva ostilità di Roma nei confronti dell’agricoltura siciliana“.
E ancora: “Con quale criterio e come si è proceduto alla selezione? È chiaro che qualcosa non quadra. Il ministro Patuanelli scade in valutazioni sommarie a tutto svantaggio della Sicilia, e non è la prima volta che lo fa. Ricordiamo – uno dei tanti esempi che potrei citare – il tentativo di scippare fondi del Psr. Un atteggiamento ostile, che registriamo per l’ennesima volta, e che ci porterà ad effettuare le dovute verifiche e valutazioni.
Quanti si stanno esibendo, con prontezza sospetta, in note e comunicati che di fatto esultano per l’ennesima ingiustizia romana nei confronti del Sud e della Sicilia, farebbero bene – da compagni di partito dello stesso ministro – a indirizzargli pressanti richieste di spiegazioni. Non meritano risposta perché – conclude Scilla – con incosciente sfrontatezza, remano contro gli interessi dell’Isola e dei siciliani“.
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