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Teniamoci per la zampa… in ospedale

Gela – ADOCES SICILIA ODV, Associazione Donatori Cellule Staminali e Sangue Cordonale nella persona del suo Presidente regionale, Giacomo Giurato, ha proposto e ottenuto dalla Direzione Generale e Sanitaria dell’ASP di Caltanissetta, nonchè dalla Direzione sanitaria del P.O. di Gela, l’attivazione del progetto “TENIAMOCI PER LA ZAMPA”, finalizzato all’umanizzazione del paziente e dei loro familiari, nello specifico riferiti ai reparti HOSPICE e PEDIATRIA dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela.

Il progetto, denominato “TENIAMOCI PER LA ZAMPA”, che ha il sostegno anche dell’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, Avv..Lucio Greco, attraverso il libero patrocinio, nasce dalla volontà di far trascorrere ai pazienti ospitati e ai familiari, che spesso passano intere giornate accanto ai propri cari, del tempo con i cani, coinvolgendoli in attività spesso ludiche e di contatto con l’animale.

I meravigliosi terapisti a 4 zampe, un Siberian Husky di 1 anno, Jack, e un delizioso Labradror di 4, Leo, faranno, per la prima volta, il loro ingresso in ospedale nei reparti di Pediatria e Hospice, grazie alla volontà dei primari Dott. Rosario Caci e Dott. Giampaolo Alario che hanno sposato sin da subito ll progetto di ADOCES, cosi come l’amico Felice Mezzasalma titolare di Animal Happy che senza esitare un attimo ha voluto sostenere questa iniziativa.

I cani saranno accolti da tutti con occhi pieni di curiosità, e tenerezza. L’attività inizialmente si concentrerà su aspetti più ludici e di intrattenimento, quindi tra carezze, crocchette e giochi di attivazione mentale, tutti (pazienti, familiari e, a volte, gli stessi operatori vengono attratti dalla simpatia e vitalità dei cani, che strappano sempre tanti sorrisi, anche in momenti in cui, un semplice sorriso, spesso, è difficile da mostrare. La dolcezza e l’imponenza dei cani incanta e il clima di intimità che si crea nelle camere dei pazienti agevola la comunicazione tra operatori, famigliari e malati ed ecco che, tra una carezza e una crocchetta, emergono preziosissime esperienze e riaffiorano ricordi di vita. È inevitabile come, chi ha avuto la fortuna di vivere e crescere con qualche animale, grazie alla sola presenza del cane in camera, rievochi momenti ed episodi del proprio passato legato proprio al rapporto avuto con essi.

I cani (educati a questo tipo di attività, nonché controllati da un punto di vista sanitario catalizzatori di emozioni, facilitano la relazione tra malato, famigliare e operatore sanitario (che indirettamente ha dei benefici dalle stesse attività) e favoriscono il benessere dell’utente, aiutando ad alleviare la sofferenza fisica e psicologica.

I terapisti a quattro zampe diventano degli alleati fondamentali in una fase delicata, come può essere quella del percorso di accompagnamento del paziente nell’ultima tappa della vita, perché in grado di approcciarsi in modo naturale ed empatico al sofferente, trasmettendo sicurezza e calore, senza parlare, ma solo attraverso la loro semplice presenza. Possiamo rispondere alla domanda “perché un cane in hospice?” con le parole di una paziente al termine di un incontro, quando salutando uno dei cani disse:

“Loro attirano tutto il male che abbiamo addosso e se lo portano via, e lo buttano con una corsa in un prato. Sono la migliore cura!”.

Diverse le realtà associative che Hanno sostenuto il progetto, l’associazione FAR&C , la Protezione Civile, le associazioni del Comitato Consultivo Aziendale di Gela, la CRI,Delegazione di Gela, l’AIRC, la Federcasalinghe Obiettivo Famiglia, i Cavalieri Templari del Balivato di Maria SS. d’Alemanna, la Casa del Volontariato , il MOVI.

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