Economia

Stop agli interventi di cataratta fuori il Comune. Vogliamo il reparto di “chirurgia oculare”

La denuncia del sindacato Cgil

Caltanissetta – Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindacato Cgil con i suoi rappresentanti Rosanna Moncada  della Segretaria Geberale FP CGIL e Ignazio Giudice,Segretario Generale CGIL.

“Potremmo scrivere e dibattere di sanità pubblica e convenzionata all’infinito, noi preferiamo farlo dentro una rinnovata impostazione di reale ” critica positiva”, sapendo che esistono tante situazioni che non vanno e che di conseguenza vanno affrontate con autorevolezza con l’auspicio di trovare subito una soluzione. Le strutture sanitarie che svolgono il servizio oculistica in provincia di Caltanissetta sono tre: l’ospedale Santa Elia di Caltanissetta, l’ospedale Vittorio Emanuele di Gela ed il presidio Maria Immacolata Longo di Mussomeli in quest’ultima struttura sanitaria è presente il “CAL” centro assistenza limitata che comunque è abilitato agli interventi della cataratta. La CGIL e la FP CGIL pone l’attenzione sui numeri di interventi che orientativamente vengono realizzati: n. 1800 a Caltanissetta, n. 450 a Gela, n. 200 a Mussomeli. Per noi sono numeri che dicono la verità sul lavoro che i sanitari realizzano, nel contempo gli stessi numeri ci raccontano che si può e si deve fare di più al fine di evitare la “migrazione sanitaria” di tanti cittadini di tanti Comuni della nostra provincia verso Vittoria, Ragusa, Catania e tanti altri della Sicilia. Queste scelte hanno un costo per l’ASP di Caltanissetta e quindi per i 275 mila abitanti dei 22 Comuni della provincia di Caltanissetta che hanno tutto l’interesse a sottoporsi a visita e intervento nello stesso Comune di residenza, dato che nessuno ha il piacere di viaggiare anche per un raffreddore. Le segreterie della  CGIL e la FP CGIL sono convinte che nessuno ha interesse a mantenere questo stato dei fatti, e per queste ragioni è importate richiamare il decreto contenuto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del 23 Maggio 2003 parte I n. 24 in materia di ” determinazione di tariffa, relativa all’intervento di catarrata effettuato in regime ambulatoriale” e gli effetti che alcune scelte producono con l’utilizzo di fondi extra budget. In tanti Comuni della provincia di Caltanisetta esistono strutture accreditate per la chirurgia ambulatoriale della catarrata ma è del tutto evidente che non possono soddisfare le richieste. Nelle aree metropolitane della Sicilia, partendo dalla città di Palermo, pur essendoci reparti oculistici pubblici ci sono strutture accreditate che hanno un budget di 500 interventi e riescono così a ridurre drasticamente le lista d’attesa, lo stesso accade a in altre città. Ci pare evidente che il nostro obiettivo è incrementare gli interventi e abbattere le liste d’attesa per la chirurgia oculare e dato che il decreto legge citato offre anche la soluzione per ridimeziinare le liste d’attesa a beneficio dei cittadini /utenti bisogna elaborare azioni che la cui direzione è comune, univoca e  non rinviabile. Noi proponiamo l’attivazione del reparto di chirurgia oculare,Il reparto di chirurgia oculare non è solo importante per andare incontro al.problema cataratta, ma a tutti gli  altri problemi legati alla vista, oggi impegnata e sforzata dalla tecnologia. accanto ad un reparto di chirurgia ci vorrebbe un  reparto oculistico per prevenire alcune malattie gravi, tipo glaucoma, dove la tempestica gioca a favore/sfavore. Nelle more della realizzazione di questa nostra proposta /rivendicazione proponiamo l’aumento dell’aggregato destinato al servizio oculistica da parte del Governo Regionale Assessorato alla Sanità. La soluzione di tale problematica, senza bisogno che nessuno faccia la fila dal politico potente di turno, consentirebbe la messa a disposizione di maggiore risorse e il correlativo potenziamento dell’offerta, con conseguente diminuzione della mobilità sanitaria e abbattimento delle liste di attesa. Per queste ragioni siamo convinti che a breve incontreremo il manager dell’Asp al fine di risolvere la complessa questione”.

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