Economia

Spunta il bonus animali: come funziona la proposta in manovra

Il bonus animali è un emendamento che vede come prima firmataria Michela Vittoria Brambilla (Gruppo misto) che prevede un contributo fino a 450 euro l’anno destinato a chi possiede fino a tre animali da affezione (quindi 150 euro annui per ogni animale). Ci si deve muovere nel campo delle ipotesi, perché riguarda uno dei quasi tremila emendamenti presentati e che dovranno essere discussi per l’approvazione della legge di Bilancio 2023.

Bonus animali, i requisiti

Chi ha un Isee inferiore ai 15mila euro potrebbe ricevere un contributo statale pari a 150 euro per ogni animale da affezione con un limite di 450 euro, destinato a chi ha tre animali. Se l’Isee del richiedente è inferiore ai 7.000 euro il bonus potrebbe raddoppiare, raggiungendo quindi 300 euro per animale per un massimo di 900 euro.

Gli animali devono essere iscritti alla rispettiva anagrafe e il contributo andrebbe richiesto all’Inps che diventerebbe pure l’ente deputato per l’erogazione.

Inoltre, l’emendamento chiede la riduzione dell’Iva sugli alimenti per animali e per le cure veterinarie rispettivamente al 4% e al 10% e, parallelamente, una nuova iniezione di capitale per il fondo per la lotta al randagismo e anche fondi per gli allevamenti senza gabbie e per la tutela della fauna selvatica.

Secondo un report Doxa citato da Brambilla, il 42% degli italiani è proprietario di un animale da affezione e, sostiene la parlamentare, non è fuori luogo sgravare parte delle spese dalle spalle delle famiglie italiane, i cui budget sono già erosi da inflazione e carobollette.

Una misura che rilancerebbe anche il mercato dei prodotti per animali e che – limitatamente alla riduzione dell’Iva – è già in vigore in Germania e Spagna. Gli animali da compagnia, conclude Michela Vittoria Brambilla, non sono un lusso ma membri a tutti gli effetti delle famiglie.

Altre misure a tutela dell’ecosistema

Per proteggere la biodiversità italiana, è stata avanzata anche la richiesta per la sperimentazione di un vaccino contraccettivo per gli ungulati, la realizzazione di corridoi per la fauna lungo gli assi stradali più battuti dagli animali, fondi per la formazione dei carabinieri forestali e leggi per vietare l’importazione e l’esportazione di trofei provenienti dalla caccia grossa.

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