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Mauro: “In Rsa abbiamo applicato il protocollo per arginare i contagi”

Gela – Arriva dopo 12 ore la risposta della dirigenza dell’Rsa Caposoprano alla nota del sindacato Cgil Fp sulla presenza di un focolaio. Il rappresentante legale della struttura Renato Mauro così chiarisce: “Nell’assicurare alle organizzazioni sindacali che questa Rsa ha rispettato , dino ad oggi, tutti i protocolli di sicurezza previsti per l’emergena Covid – 19 , dotando gli operatori sanitari di tutti i presidi necessari e di salvaguardia , soprende come la Cgil, nella nota di ieri, sembra adombrare il fatto che questa società non abbia prontamente risposto alla richiesta di chiarimenti del 31 dicembre scorso. Confermiamo che , per la prima volta dopo un anno trascorso indenne dal contagio di Coronavrus, proprio per l’attenta applicazione dei protocolli , presso l’Rsa Caposoprano, in questi giorni si siano verificati situazioni di contagio, comunicate nell’immediatezza al Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Caltannissetta che ha subito indicato le procedute di contenimento eseguite senza indugio dalla dirigena. L’Asp ieri ha effettuato tamponi rapidi e molecolari a tutti i pazienti ed agli operatori, questi ultimi risultati tutti negativi. Siamo in attesa dell’esito dei tamponi molecolari per quegli ospiti ove è avvenuti riscontro positivo al tampone rapido . Tutto ciò premesso, la Rsa continuerà a dare i servizi residenziali necessari a tutti i pazienti, assicurando un isolamento per i pazienti con risultato negativo che potrebbero manifestare nei prossimi giorni sintomi di positività al Covid-19. Cogliamo l’occasione per rivolgere invito alle organizzazioni sindacali , di rappresentare ai propri iscritti l’obbligo a recarsi al lavoro in questo periodo, tenuto conto che la società assicura ai propri dipendenti e collaboratori la dotazione di tutti i presidi necessari per la salvaguardia della propria salute e ciò anche nel rispetto di assolvere il compito per il quale sono stati assunti , pur assumendo il rischio insito nell’attività di competenza. Non sarebbe ragionevole per un vigile del fuoco rimanere a casa per evitare il rischio di affrontare un vasto incendio nella città dove presta servizio. Rimaniamo a disposizione per tutti i chiarimenti che si ritengano necessari evidenziando che in questo frangente, riunioni ed assembramenti presso la struttura sarebbero inopportune ed inappropriate”

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