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Sindaci a rapporto sulle scorie e Nursind in lotta

Caltanissetta –  Non c’è tempo da perdere e oggi, nel giorno festivo dell’Epifania, i sindaci del territorio nisseno si incontrano alle 15.30 nell’area di servizio della Gela- Caltanissetta pr discutere sulle strategie da intraprendere per evitare lo scempio delle scorie nucleari. E’ prevista la presenza di deputati .

“Il territorio della provincia di Caltanissetta ha già pagato a caro prezzo in passato scelte che hanno avuto un duro impatto ambientale. Come sindacato degli infermieri conosciamo bene quali sono state le ripercussioni sulla salute dei cittadini e non permetteremo che un deposito di scorie radioattive venga individuato proprio nella zona di Butera”. Lo afferma il Nursind di Caltanissetta che in una nota scende in campo contro l’ipotesi avanzata da Roma di costruire il deposito di rifiuti nucleari in 67 siti ritenuti idonei tra cui uno individuato proprio nella provincia nissena. “La nostra organizzazione sindacale – spiega il segretario territoriale Giuseppe Provinzano – fatta da infermieri e quindi professionisti della salute, esprime netta contrarietà alla localizzazione, nella provincia di Caltanissetta, di un sito per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Non staremo a guardare. Nonostante il periodo pandemico siamo pronti a farci promotori di una pacifica e civile protesta per ribadire  la netta contrarietà, volta a scongiurare questo ulteriore scempio nei confronti della nostra comunità. Siamo assolutamente contrari alla sola ipotesi di gravare ulteriormente la nostra terra di un peso che non può e non deve sostenere in quanto ha già pagato un tributo pesante nel recente passato dal punto di vista ambientale. Pensiamo alle discariche a cielo aperto, alle emissioni in atmosfera e infine l’imposizione del Muos di Niscemi avversata dal territorio. Siamo certi che tutte le forze politiche, sociali, produttive e alle associazioni ambientaliste della provincia organizzeranno  sin da subito ogni azione di difesa del territorio. Noi ci siamo e diciamo, no!”

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