Gela – Il giorno dopo il breve temporale la conta dei danni. Un’altra strada chiusa, un altro lockdown per i commercianti della zona che hanno inscenato una piccola manifestazione per fare sentire la loro voce. Giuseppe Strabone che in quel sito gestisce un’attivitá di vendita di cemento e ferramenta, Carlo Varchi dell’azienda storica di mobili ed Emanuele Di Fede autotrasportatore impossibilitato ad uscire con il mezzo pesante si rivolgono all’amministrazione comunale: “non si può chiudere tutto – dicono – si devono avviare i lavori di ripristino. Dopo tre mesi di fermo per la pandemia non possiamo permetterci il lusso di restare ancora bloccati. Qui si devono esportare mobili, materiali edili, devono uscire i mezzi. Quanto tempo dovremo aspettare? Qui ci stanno uccidento commercialmente. Il vero Co-Vid è l’amministrazione ” In considerazione dei tempi biblici locali le speranze sono labili
