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A Gela il corso universitario in ingegneria ambientale

Gela – Finalmente Gela avrà il suo corso universitario. È stata siglata la convenzione tra Eni e Kore di Enna per la laurea in Ingegneria ambientale, grazie alla mediazione di Sicindustria e del suo rappresentante Gianfranco Caccamo . 

“L’accordo tra Eni e Kore – commenta il Sindaco Greco – permetterà di dare ai nostri ragazzi una formazione accademica seria e aprirà loro le porte per poter operare professionalmente nel settore di quell’economia green sulla quale stiamo puntando e scommettendo sin dal nostro insediamento, nonostante tutte le difficoltà di un territorio che vive una fase post industriale. Non è un successo da poco, in quanto si tratta di un progetto di alto significato economico e culturale che guarda alla decarbonizzazione e alla transizione energetica”. 

Secondo la convenzione, Eni metterà a disposizione degli studenti il Centro di Formazione ECU di Gela, le attrezzature e i laboratori scientifici del proprio Centro Ricerche; l’Università, invece, realizzerà una sede distaccata a Macchitella e attiverà tirocini curriculari da svolgere con il supporto delle professionalità aziendali Eni. 

“Con l’istituzione di questo corso di laurea in Ingegneria Ambientale – prosegue Greco – abbiamo dimostrato di voler puntare concretamente sull’università e sui giovani, che sono gli investimenti migliori che si possano fare, i più sicuri. In questo modo, i nostri ragazzi potranno acquisire un titolo spendibile e valido e una formazione di altissimo livello, e la comunità tutta, nel lungo periodo, ne trarrà benefici. E’ un grande risultato, in una terra in cui la normalità è andare a vivere e studiare fuori dopo aver concluso il ciclo dell’istruzione secondaria, dimenticando spesso che tante famiglie non possono sobbarcarsi i costi che derivano dal mantenere i figli lontani da casa. Questa, pertanto, è davvero un’opportunità eccezionale sia per i giovani, che potranno frequentare un corso di studi serio in loco, sia per la città intera, che avrà le sue ricadute in termini occupazionali, ambientali ed economici. La società ha bisogno della conoscenza per affrontare le sfide della globalizzazione. Senza di essa – conclude – muore la cultura, e la capacità di fare formazione e innovazione”. 

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