Archeologia e storia del territorio geleseCronaca

” La Discoteca di Moleontei”. Svilito il sito archeologico di Capo Soprano.

Chi si aspettava di passare una serata ammirando il calare del sole e poi le stelle nell’incantevole sito delle Mura Timoleontee e rimasto parecchio deluso. L’evento di domenica 21 agosto, “Tra monti di vino” si è rivelato una discoteca all’aperto molto affollata, nonostante il numero limitato di presenti stabilito per l’evento, con balli e musica che nulla hanno a che vedere con la natura e la funzione del luogo, alle suggestioni evocative si è preferito, nel manifesto non era presente questa voce, balli e danze al ritmo di musica improponibile.

Ennesima mortificazione del patrimonio storico cittadino, autorizzata dall’ente, o dagli enti, che hanno il compito di tutelare i beni storici. Con quale criterio si può autorizzare un’evento del genere? Di per sé è già discutibile ed improponibile combinare una location come quella delle mura, ad una serata di discoteca estiva piena di gente. La scarsa sensibilità verso i monumenti storici da parte dei soggetti che hanno prima proposto e poi realizzato questa serata non sorprende più di tanto, si resta basiti però davanti all’indifferenza mostrata dagli enti preposti alla tutela che hanno permesso lo svolgimento di questo evento.

Le mura Timoleontee, oltre a rappresentare una rara testimonianza materiale di fortificazione antica, si caratterizzano per la loro particolare tecnica costruttiva, la meta dei resti è composta da mattoni crudi composti da materiali estremamente fragili, materiali che posso subire danni irreversibili sia dall’azione dell’acqua e del vento che dalle vibrazioni. La presenza di apparecchiature per amplificare la musica, posti nel nostro caso a poca distanza dalla struttura, può provocare danni molto seri, la cosa però a quanto pare non è stata presa in nessuna considerazione, né dagli organizzatori né da chi ha concesso l’autorizzazione.

Come spesso accade a Gela, qualcuno che apprezza questo tipo di eventi, può replicare alle considerazioni esposte in precedenza con le solite frasi, che si sprecano in occasioni del genere: ” A Gela non si può fare nulla, state sempre a criticare. ” Una discoteca in un luogo della memoria storica rappresenta lo svilimento del sito e della sua funzione primaria di veicolo culturale e non può essere giustificato in nessun modo, come detto la responsabilità di quanto successo è prevalentemente di chi ha autorizzato. Dietro l’ebbrezza degli eventi, le luci, il vino, la musica  gradevole o sgradevole, pertinente od inopportuna che si , si nasconde una realtà ancora più triste e sconsolante: il sito delle mura Timoleontee, nonostante il proliferare di eventi affollati, cade a pezzi e si trova nel totale abbandono.

La descrizione delle enormi criticità prende spunto da una visita al sito:

la fornace in mattoni semicotti che si trova nell’angolo nord-ovest delle mura, datata dagli studiosi all’epoca federiciana, ha subito diversi crolli, già da anni si trova in condizioni pietose, probabilmente, obbligatorio usare il condizionale, causati da un atto di vandalismo, difficile pensare diversamente poichè, vista la natura del materiale e della non eccessiva altezza delle strutture rimanenti,  possa trattarsi di un cedimento strutturale improvviso.

Il secondo caso, grave quanto quello precedente, è quello di un buco ricavato danneggiando uno dei conci che compone il prospetto interno delle mura nell’area dei gradini in pietra che portavano al cammino di ronda nelle immediatamente vicinanze della piccola postierla chiusa già in antico con mattoni crudi.

L’ abbandono e i danni non si limitano solo a questi due casi, i vecchi cantieri di scavo sono in totale abbandono, in un caso l’imboccatura di un’antica e profonda cisterna, che se messa in sicurezza, potrebbe rappresentare un fattore di arricchimento del sito, è sbarrata da un semplice e poco resistente reticolato di ferro, con tutti i rischi per chi inconsapevolmente potrebbe avventurarvisi. Ricordiamo la presenza di centinaia di bambini per le mini olimpiadi svolte pochi mesi fa e tutta la gente che partecipa agli eventi. Come detto, rimangono strutture di copertura, oggi totalmente divelte, di vecchi cantieri di scavo sparsi nell’area ed invasi completamente dalla vegetazione. I carrelli in ferro insieme ai binari in cui scorrevano, utilizzati alla scoperta delle mura per la rimozione della sabbia che le ricopriva, giacciono abbandonati ed estremamente ossidati, alcune parti a prima vista sembrano inutilizzabili pure come ferro vecchio  Questo tipo di strutture in ogni sito che si rispetti vengono opportunamente valorizzate e rese fruibili a scopo esemplificativo, dal momento che raccontato la storia della ricerca.

A questo sconsolante quadretto bisogna aggiungere la presenza costante dei cani randagi, di mesi fa sono le rassicurazioni dell’allora assessore Malluzzo riguardo la soluzione del problema, dovevano arrivare pure gli sniper da Catania a sparare punture di sonnifero.

Le mura andrebbero aperte solo ai visitatori, oppure limitarsi ad ospitare eventi pertinenti e rispettosi dei luoghi, in occasione di molti dei quali, ad oggi, è cattiva consuetudine poggiare attrezzature e altri materiali sulle mura.

Cosa fanno in questi casi i custodi resta un mistero.

La mostra su Ulisse aveva illuso molti che un passo avanti era stato fatto, con la discoteca di domenica sera ne sono stati fatti 100 indietro, nel manifesto onnipresente il logo del Comune di Gela, con la presenza del vice sindaco ed alcuni consiglieri comunali, che ci fa spesso sapere, attraverso la voce dei suoi più altri rappresentanti, che tra Comune e parco esiste una proficua collaborazione.

Per il parco di Capo Soprano sembra siano state destinate cifre importanti, si parla di passerelle per l’ingresso dal lato mare, troppa natura, meglio inserire tracce di modernità (sic).
Auguriamoci si ricordino di rimediare a quanto esposto in questo contributo, per la discoteca ed eventi simili, chiediamo non si ripetano più.. Dopo la torre di Manfria non vorremmo il ripetersi di una tradizione fatta di degustazione cocktail in siti storici semidistrutti accompagnati da musica che per bruttezza compete con il trash neomelodico. In Sicilia nonostante la presenza di un numero elevato di dirigenti nei beni culturali, il doppio del totale dell’intero territorio nazionale, il livello e le condizioni in cui versano i monumenti sono da fare pietà , bisogna solo resistere sperando resistano soprattutto i monumenti antichi.
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