Cronaca

Si barrica in casa insieme al figlio di 8 anni: il giudice lo affida al padre

Per un bimbo di otto anni, che da sempre vive a Pisa con la mamma dopo la separazione dei genitori, la vita cambia di colpo viene deciso all’improvviso che dovrà trasferirsi dal padre originario di Mazzarino, in Sicilia.

Un decreto che arriva dal Tribunale di Pisa, a un mese dalla fine della scuola e a tre settimane dal ricorso in appello della madre contro la decisione del cambio di collocamento.
Dopo anni di visite senza difficoltà, da un momento all’altro il bimbo ha mostrato un disagio tremendo non vuole vedere il padre.
Dopo vari tentativi al fine di ripristinare la bigenitorialita’ arriva la decisione del Giudice tutelare di affidare il bambino al padre poiché la madre non garantiva tale diritto.

L’esecuzione del decreto è affidata ai Servizi sociali dei due territori che dovranno supportare il bambino nel percorso di adattamento al nuovo ambiente e nella ricostruzione del rapporto con il padre, evidentemente già prevedendo un grave disagio del bambino.

Tutto ciò perché, a fronte del rifiuto dal gennaio 2020 del piccolo di incontrare il papà deve esserne disposto il collocamento da lui “quale ultimo tentativo di ricostruzione della bigenitorialità”.
L’11 maggio la Corte di Appello di Pisa respingeva la richiesta di sospensione presentata dalla genitrice, pur affermando che “certamente il provvedimento preso è di grande impatto anche emotivo nella vita del minore e tuttavia non si ravvedono i gravi motivi di cui all’art. 351 cpc III comma cpc dovendosi allo stato ritenere che tale impatto sarà uguale anche se posposto nel tempo”.

E di nuovo richiamandosi al diritto del minore alla bigenitorialità pena severe conseguenze sul suo sviluppo psichico.
Le motivazioni del rifiuto del bambino non sono mai state adeguatamente indagate. Non è stata espletata una CTU, nessun medico, né psicologo ha mai visitato il bambino con l’intento preciso di indagare le origini del suo rifiuto. Anzi l’unica psicologa che lo ha visto ha segnalato come critico “il tema della separazione dalla madre”, ma senza approfondirne la motivazione.

G. G.

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