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La Parola è dura ma ci porta alla vita eterna

Rubrica ad ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Gv 6,60-69. 

Un brano del Vangelo che ci scuote. Ci interroga. Quante volte anche noi ci siamo trovati a dire” Questa Parola è dura”. Non troviamo una risposta facile. O meglio ciascuno la trova a suo modo. In genere, cerchiamo una via di mezzo. Cercando di salvare capre e cavoli. Non riusciamo ad abbandonare i nostri idoli. Anzi, a volte ce ne costruiamo di nuovi. Sappiamo che la Via è Cristo. Ma ci manca la forza,la grinta. La volontà. A volte cadiamo in malevoli ragionamenti umani. Non riusciamo ad abbandonare la catena che ci lega a questo mondo terreno. Cosi trascorre la nostra vita, Da una parte cerchiamo di dare un senso alla nostra vita, al dolore, alla malattia, alla sofferenza. Spesso non lo troviamo. E cadiamo vittima degli antidepressivi o psicofarmaci o peggio cadiamo nelle trappole dell’alcool e della droga. Dall’altra parte Cristo. Che è i vero compimento, la vera risposta a tutte le domande di senso che ci poniamo. La Parola è dura. Ci viene voglia di scappare. Di fuggire. Di  nasconderci. Di farci sordi e ciechi. Una volta sordi e ciechi camminiamo nella vita a tantoni. Una volta andiamo di qua e una volta di là. Camminiamo come tira il vento. Come vanno le mode. Non riusciamo a seguire una linea retta. Seguiamo  la voce di chi grida più forte. Cosi siamo caduti in una società dove si cercano le firme per i referendum per l’eutanasia e si vuole approvare un decreto che crea confusione tra maschi e femmine. Faccio solo accenni. Ma sono argomenti che dovrebbero trovare ben atro spazio. La Parola è dura. Quindi, cerchiamo le scorciatoie. Scegliamo parole più dolci, ingannevoli. Come le sirene di Ulisse. Facili all’ascolto. Ma che portavano tanti navi al naufragio. E tanti ci lasciavano la vita. Cosi sono i suoni soavi che attraversano la nostra società. Ma ci portano alla morte- Soprattutto quella dello Spirito. La Parola è dura. Ma seguirla ci porta alla salvezza. Ci porta alla pace. Ci porta alla felicità. Ci porta una risposta definitiva alle domande. Ci porta quella pace e quella serenità che tutte le sirene del mondo non riescono a darci. La Parola è dura. Ma coraggio fratelli e sorelle. Non lasciamo la strada del maestro. Non abbandoniamolo. Ne vale della nostra vita. La ricompensa che abbiamo qui ora, in questa terra, ora dove ci troviamo, al mare in vacanza, ora qui, non domani, è grande. Coraggio. Andiamo avanti. Se cadiamo, pronti a rialzarci. E A volte il nostro cammino è spedito e veloce. A volte è un po’ più lento. Tranquilli. Sereni. L’importante è non abbandonare la strada del Signore. Ascoltare la sua Paola. La Parola è dura. Vorrei tanto che ciascuno di noi, cari lettori di Lettera G, possiamo rispondere con la risposta di Pietro: Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Buona Domenica 

Totò Sauna

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