Attualita

“Salvatore Zuppardo. Nel vento dello Spirito”: presentazione nella chiesa Santa Lucia

Gela -“Salvatore Zuppardo. Nel vento dello Spirito” è il libro di Maria Luisa Tozzi che verrà presentato  venerdì 28 maggio alle 17 presso la parrocchia Santa Lucia, a Gela. Il testo delle edizioni San Paolo) racconta la storia del giovane scomparso nel 1998 all’età di 24 anni che ha lasciato poesie inedite tanto da indurre il padre a creare una fondazione che ne perpetuasse la memoria.

I lavori saranno introdotti dal parroco della chiesa Santa Lucia, don Filippo Celona. La presentazione sarà a cura dal vescovo di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana, che ha redatto la prefazione.  Sarà il pastore della chiesa armerina ad animare il dibattito con il padre di Salvatore, Emanuele Zuppardo, e con il presidente del Centro di cultura e spiritualità cristiana “Salvatore Zuppardo”, Andrea Cassisi, mentre Maria Luisa Tozzi sarà presente in videoconferenza.

È in libreria per San Paolo edizioni “Salvatore Zuppardo. Nel vento dello Spirito” di Maria Luisa Tozzi. Il libro, che ripercorre la breve vita e gli scritti del giovane gelese a cui è dedicato il Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana , sarà presentato a Gela domani, venerdì 28 maggio, alle ore 17.30, nella chiesa santa Lucia. L’autrice, dirigente scolastico di Parma, racconta come “spinto dal soffio dello Spirito, Salvatore Zuppardo si immerge senza esitazioni nelle meraviglie di Dio. Intuisce – scrive – la ricchezza della vita come totale felicità”. La Tozzi, che è anche saggista, studiosa di semiologia e linguistica, paleografa, descrive come il “giovane poeta, trascorre il suo tempo sperimentando una Resurrezione presente, interiore, eterna. Secondo lui, ogni uomo, in ogni condizione, conserva, nel suo lieve camminare e strada facendo, la luce di questa sacralità”.

 

Salvatore Zuppardo, lo ricordiamo, il 30 novembre 1998, all’età di 24 anni, è andato all’abbraccio con Dio. A 18 anni, dopo aver conosciuto la Comunità delle Beatitudini, è nato in lui il desiderio di viaggiare in Francia alla volta di Lisieux. In seguito a questa esperienza si è innamorato di Santa Teresa di Gesù Bambino e ha poi approfondito la conoscenza di San Luigi Maria Grignion de Montfort. L’incontro con frère Efraïm, fondatore della Comunità delle Beatitudini, lo ha spinto a entrare nella Casa comunitaria di Pettineo (Messina) e in seguito a dare inizio, con alcuni altri amici, a una Comunità delle Beatitudini nella sua città natale.

 

La prefazione del libro è affidata al vescovo della Diocesi di Piazza Armerina Mons. Rosario Gisana. “L’umiltà di Salvatore, sulla scia dei suoi santi preferiti, lo ha reso una persona ottimista nel senso cristiano del termine – si legge in un passo – cioè un testimone lungimirante dell’azione salvifica di Dio, secondo la quale tutto, anche il peccato, sembra volgersi al bene”, infatti “ha saputo sempre intravedere l’orizzonte di questa benevolenza divina e, nonostante l’apparente forza del male, non ha mai dubitato della riconduzione del mondo a Dio, mediante la sommessa e significativa opera delle persone buone”.

 

Ecco un estratto dell’incipit del libro. Così scrive la Preside Tozzi:

“Seguimi!” è uno dei tanti prodigi di Salvo. Così introduce il libro la scrittrice Maria Luisa Tozzi. “Seguimi!”, e mi volta le spalle. Come? Devo seguire un alunno, rovesciare i ruoli? Vedo questa figura, che mi chiama nelle notti, insiste, mi gira le spalle. Ha un passo morbido, ma deciso; va verso un’erta, non so dire se al tramonto o all’alba perché nel sogno il tempo non ha verità matematica. Mi dico, supponente: “Viene a cercarmi, mentre potrei insegnargli regole linguistiche, analisi storiche, la meraviglia del Latino!!”. Poi intuisco che lui ha già tutto di partenza, con l’entusiasmo del voler far conoscere a me: vorrà forse insegnarmi la bellezza dell’unità di ogni sapere, diviso dai perimetri creati dai dotti? Io, che ho vissuto errando e sbagliando, che ho però amato la forza degli adolescenti, lo seguo, per scoprirne la luminosità sconosciuta  o forse  perché, educatamente e gioiosamente, è venuto invitarmi, senza alternative. Poi il sogno svanisce e capisco che la figura è quella di Salvatore, mai personalmente incontrato. Ma l’invito, come andrò a dire, è stato rivolto a molti altri, perlopiù sconosciuti.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button