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Mare off limits per i disabili

Gela –  Riceviamo e pubblichiamo una nota di un padre di un bambino disabile, Cristian Cavaliere.

“Il mare piace a tutti, anche a quelli che ne hanno paura, anche a chi non ha mai imparato a nuotare. C’è il nostro passato nell’acqua, siamo arrivati nel mondo attraverso il liquido dell’utero materno. A riva, al mare la mente è sgombra, libera dalla confusione, il profumo del mare fa bene.

Purtroppo però il mare e la spiaggia non sono accessibili a tutti, quindi il piacere di godere dell’essenza marina resta solo un miraggio. Non è semplice in Italia trovare spiagge attrezzate per disabili! Nonostante diversi stabilimenti balneari e anche nelle spiagge pubbliche, si apportino modifiche alle strutture in termini di accessibilità, c’è ancora molto da fare. Le spiagge libere poi, dotate di passerelle, sono un’utopia.

Ieri sera mi è stato segnalato un caso che arriva come un pugno allo stomaco. Un bambino disabile della nostra città, Ciccio, deve essere a fatica trasportato sulla spiaggia, per permettergli di godere del mare, quella grande distesa blu che i bambini amano tanto, molto più degli adulti. Per una persona in carrozzina, accedere alle spiagge italiane è troppo complicato, ci sono troppe barriere architettoniche. Diventa ancor più complicato fare il bagno in mare, in molti casi un sogno quasi impossibile da realizzare. Sicuramente essere civili e inclusivi riguarda anche la possibilità di far sentire i disabili ben accolti nella società, bisogna intervenire assolutamente sulla cultura.

Magari guardarsi intorno e prendere esempio da chi sta più avanti come per esempio nelle spiagge toscane dove a disposizione dei disabili c’è la sedia job una specie di lettino con le ruote che permette alle persone con difficoltà motorie di arrivare dentro l’acqua da sdraiati. In Maremma tantissimi stabilimenti permettono ai disabili di stare al mare gratuitamente per una settimana. Mentre nella spiaggia di Cervia i disabili possono richiedere, oltre alle poltrone speciali, un operatore specializzato per fare il bagno in mare.

Oggi non stiamo chiedendo di attrezzare l’accesso di via saponare, in c.da manfria, dove abita la famiglia del piccolo Ciccio, con una passerella motorizzata ma solamente un accesso a mare che consenta a Ciccio di realizzare il suo desiderio di “ normalità”. L’appello è rivolto agli imprenditori e a coloro che possono concretizzare questo piccolo sogno che per un bambino disabile è grande quanto tutto l’universo”.

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