CronacaGela

I cancelli della villa Garibaldi sono stati riaperti per le Giornate FAI di Primavera.

Quest’anno le giornate FAI (Fondo per l’ambiente italiano) di primavera compiono la bellezza di 30 primavere, e come tutti gli anni è stato organizzato un vasto programma di visite in tutta Italia, come celebrazione del patrimonio culturale e delle bellezze italiane sul territorio. 

“Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile.” (sito ufficiale della FAI)

In occasione della trentesima primavera, sono state previste visite in oltre 700 siti in 400 città. I luoghi che saranno visitati sono stati scelti in quanto poco conosciuti o solitamente inaccessibili. 

Nel programma sono previste le visite anche nelle città siciliane di Caltanissetta e Gela, che saranno accompagnate dalla guida di “Apprendisti Ciceroni” e dalla presenza di studenti dei vari plessi siciliani.

I luoghi scelti a Gela fanno parte di un percorso denominato  “Passeggiando a Gela. Gli alberi, l’orto, la città”: dalla scoperta della Chiesa del Carmine fino al polmone verde della Villa Comunale.

In questi giorni il sindaco, insieme all’amministrazione, in occasione delle visite che si terranno nelle giornate del 26 e 27 marzo, non ha perso tempo ad organizzare la pulizia e il ripristino di alcune aree della villa comunale, da diverso tempo ormai chiusa e inagibile; ma per quanto riguarda in particolare l’Orto Pasqualello non si sono visti grossi interventi, cosicché entrambi i luoghi possano in qualche modo rappresentare gli aggettivi suddetti: inaccessibilie poco conosciuti“.

I gelesi, infatti, si sono chiesti il perché certi interventi non fossero stati attuati già diverso tempo fa, quando la cittadinanza al completo chiedeva di poter tornare ad usufruire di nuovo dei luoghi simbolo della città di Gela, centri sociali e preziosi elementi del nostro patrimonio storico.

Qualcuno aveva anche enfatizzato la situazione, appena due o tre anni fa, attraverso uno spettacolo teatrale sul sindaco “Giusto”, in cui il protagonista principale era un Eschilo che mai si sarebbe voluto risvegliare in una Gela come questa, e che guardando al polmone verde della città (la villa Comunale Garibaldi), si era reso conto di trovarsi di fronte la “malattia del secolo”, ovvero la noncuranza della propria identità.

Certo, in teatro è stato tutto molto divertente, nonostante le dure critiche; ma la realtà dei fatti è più che eccezionale.

Infatti, la Villa Comunale e l’Orto risultano ancora sporche e poco funzionanti. Molti alberi sono stati sistemati, anche una fontana è stata rimessa in sesto, e le giostre sono state ridipinte; ma il tempo era fin troppo breve, e si sa: chi bello vuole apparire un po’ di guai deve patire!

Il panico dell’amministrazione non è servito a nulla, in quanto il ritardo nell’attenzione verso i luoghi più importanti della città è palese. E certi scatti lo dimostrano pure.

Un’intera parte della villa G. Garibaldi è, infatti, transennata con strisce bianco rosse, limitando l’accesso solo alla parte del parco giochi e alla fontana all’entrata. Il motivo?

  • Strade dismesse o addirittura impossibili da praticare:

  • Voragini a cielo aperto:

  • rifiuti e vegetazione incolta:

  • Fontane sporche e non funzionanti, con la presenza di pesci all’interno:

E ancora si potrebbe accennare anche alla tragica situazione in cui versa l’interno anfiteatro all’aperto, proprio sotto la villa, totalmente ricoperto di erbacce e insetti, mai attenzionato dal comune, che negli anni sembrerebbe quasi averlo dimenticato.

E’ forse per questo motivo che il suo accesso risulta chiuso al pubblico con delle transenne, e sicuramente il sito non sarà fruibile durante le giornate organizzate dalla FAI.

Nascondere con strisce e transenne potrebbe essere una soluzione temporanea per chi viene da fuori, ma il gelese sa ben riconoscere i segreti sepolti della propria città, e soprattutto continua ad essere deluso da un’amministrazione dello straordinario, e mai dell’ordinario!

Tante segnalazioni erano state fatte all’amministrazione riguardo questi luoghi, e non si parla del mese di marzo, bensì di anni di continua noncuranza, che si è poi trasformata in un abbandono quasi completo, adesso ripreso perché a breve Gela sarà nuovamente sotto i riflettori.

La villa, tuttavia, risulta ancora problematica: bagni e chioschetto chiusi, fontane che perdono acqua, altre che non funzionano, strade inaccessibili e chi più ne ha più ne metta. Insomma, la cura della città non deve essere prima per lo straniero, ma per il cittadino!

 

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