Politica

Incardona: “schiavi dell’Asp”

Gela – “Quello che è accaduto è frutto di un meccanismo perverso e paradossale e, tra l’altro, finanche inceppato.
Si è chiesto ai cittadini tempo per analizzare i numeri reali dei positivi ed in meno di dieci ore gli si è calata la mannaggia con la proroga della zona rossa.
Questa mattina invece l’ennesimo dietrofront con la richiesta da parte di asp della eliminazione della zona rossa.
Adesso basta.
I responsabili devono rispondere di tali inefficienze che hanno colpito, e conoscono, l’intera popolazione e le categorie che portano avanti quel po di economia che è rimasta in città.
I gelesi non hanno l’anello al naso.
Bisogna rivedere le regole dei colori perché a questo punto della pandemia è di palese evidenza che essi non funzionano più.
I vaccini oggi sono una realtà ed i vaccinati continuano ad aumentare.
Vi è una maggiore consapevolezza di cosa è la pandemia e quindi si possono migliorare le regole.
Soprattutto per quei commercianti che lo scorso inverno si sono adeguati alle indicazioni del governo centrale, spendendo fior di quattrini tolti alle loro tasche.
Con gli aiuti economici si è fatto poco o nulla e non si può continuare a mortificare gente che chiede soltanto una cosa: il lavoro svolto con dignità.
Il prefetto convochi immediatamente un tavolo d’urgenza convocando il manager dell’asp.
La sesta città della Sicilia non può morire per la totale inefficienza di qualcuno né tantomeno può rimanere in balia di informazioni e dati imprecisi ed approssimativi.
C’è una emergenza economica e sociale oltre che sanitaria.
Il prefetto ne prenda atto e convochi immediatamente un tavolo di concertazione.
Gela non può rimanere schiava dei disservizi, già appalesatisi, di asp”.

Toto Incardona

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