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“Vogliono eliminare la ristorazione tradizionale per sostituirla con le multinazionali del Food”

Palermo – “Mentre infuriano le proteste dei ristoratori, in grandissima difficoltà dopo un anno di chiusure a causa del Covid, succedono alcune cose strane che la politica ha il dovere di segnalare. Fatti che si sintetizzano in una domanda: per caso, in Italia, è in corso il tentativo di fare fuori la classica ristorazione del nostro Paese – ristoranti, trattorie, bar – da sostituire con le multinazionali del Food con la scusa della pandemia”? Lo dice il coordinatore di Equità Territoriale (Movimento fondato dallo scrittore, Pino Aprile) in Sicilia, Franco Calderone. “Questa tendenza è presente a Palermo, ma non solo, dove ormai da qualche mese – aggiunge Calderone – si assiste a un’invasione di pubblicità che illustrano di uomini e donne che mangiano panini. Si tratta di manifesti che annunciano l’imminente apertura di catene internazionali del Food. Qualcuna di questa catene ha già aperto i battenti. Guarda caso, contemporaneamente, il Governo nazionale eroga ai titolari di ristoranti, delle trattorie e di altri piccoli negozi artigianali del cibo ristori ridicoli, che non coprono nemmeno le spese per pagare affitti e bollette. Mentre la Regione siciliana e il Comune di Palermo fanno a gara per inasprire le sanzioni a carico dei ristoratori, gli unici a pagare, perché per il resto non esistono controlli. A Palermo si contano già quasi dieci punti vendita della Lidl, Gande distribuzione organizzata tedesca. Ora stanno arrivando le multinazionali del Food. Senza offesa per nessuno, ma la sensazione è che si stia facendo di tutto per favorire una sorta di colonizzazione di Palermo di stampo neo-colonialista, per favorire i grandi gruppi esteri della commercializzazione e della ristorazione. Palermo si deve ribellare. Si debbono ribellare i commercianti: e già lo stanno facendo; ma si debbo ribellare anche i cittadini, perché le tradizioni legate al mondo della ristorazione di Palermo fanno parte, a tutti gli effetti, dell’economia, della cultura e dell’identità culturale della città. Ogni volta che chiude un ristorante, una trattoria o un bar muore una parte della città. Equità Territoriale è vicina a commercianti e ristoratori di Palermo in una battaglia di civiltà contro una politica di ascari che sta distruggendo una delle più belle città del mondo”.

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