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Farruggia: “Piano d’Ambito e la nuova programmazione della SRR4 sono illegali?”

Gela – “Ritorniamo a parlare di Gestione dei rifiuti. La SRR4 è la società che riunisce i comuni della provincia sud di Caltanissetta con il compito di pianificare e gestire il ciclo integrato dei rifiuti, seguendo gli indirizzi delle norme in materia vigenti. In essa il comune di Gela detiene la maggioranza relativa, eppure chi decide per il nostro territorio è il sindaco di Butera, mentre la nostra amministrazione è del tutto silente. 

Apprendiamo dai giornali che il presidente della SRR4, ha annunciato  l’avvio dell’iter autorizzativo per la realizzazione di due nuove vasche nella discarica di Timpazzo, facendola diventare una megadiscarica tra le più grandi della Sicilia. Inoltre, lo stesso sindaco di Butera ha annunciato la seconda riduzione del costo di conferimento dei rifiuti in discarica resa possibile, a suo dire, come risultato di una buona gestione del sistema discarica di Timpazzo. Noi purtroppo temiamo che la discarica può permettersi di abbassare i costi dei comuni della SRR4, forse, perché sempre più comuni siciliani di altre province conferiscono i loro rifiuti a Gela a prezzi più esosi. Praticamente si fa economia su tutti i comuni della SRR4 a discapito del territorio di Gela sottoposto ad una crescente pressione ambientale. 

Il M5S ritiene che questa sia una strategia sulla gestione dei rifiuti preistorica, dove la discarica assume un ruolo centrale nella gestione integrata dei rifiuti. Quindi in piena era di ECONOMIA CIRCOLARE dove si progetta una società a rifiuti zero,  dove l’Europa destina decine di miliardi di euro di investimenti sui territori affinché questi possano affrontare la sfida tecnologica e culturale di un ECONOMIA concretamente CIRCOLARE, il sindaco di Butera pensa di tombare i rifiuti all’infinito, abbassando i prezzi di conferimento in discarica. 

Pensiamo che la comunità ed il territorio gelese non siano in buone mani. Abbiamo già più volte denunciato, anche tramite la deputazione regionale e nazionale, l’assurdità del Piano d’Ambito (ex ATO CL2), adottato pochi anni fa (2016) ed oggi in capo alla SRR4, dove si prevede addirittura la realizzazione di un inceneritore della capacità di 40.000 ton/anno. Siamo in mano a gente che pensa di essere ancora agli anni ’70, dove l’alternativa alla preistorica discarica era l’inceneritore! Pensiamo che i cittadini gelesi meritino menti più illuminate, votate all’innovazione, al futuro.

L’ amministrazione comunale gelese in tutto ciò appare inesistente, priva di idee. Noi del Movimento 5 Stelle vorremmo che il sindaco di Gela facesse sentire la nostra voce all’interno della SRR. Una voce ferma nella direzione della circolarità, dell’alleggerimento della pressione ambientale sul nostro territorio. Una voce che rivendichi la centralità programmatica del Piano di Risanamento ambientale e del Piano di Gestione della Rete Natura 2000. Gela si trova in Europa e noi rivendichiamo politiche coerenti con gli indirizzi dei nostri concittadini europei. I cittadini gelesi hanno dimostrato di essere cittadini europei partecipando per la stragrande maggioranza attivamente alla raccolta differenziata con risultati importanti nonostante un servizio spesso scadente e non all’altezza.

I costi di conferimento in discarica dovrebbero essere disincentivanti per i comuni e le scelte della Società d’ambito dovrebbero tendere al superamento dell’emergenza rifiuti ricercando soluzioni tecnologiche adeguate e coerenti con l’ECONOMIA CIRCOLARE; l’ampliamento della discarica, il contestuale abbassamento dei costi di conferimento e la minaccia di un inceneritore fanno pensare un futuro di continua emergenza piuttosto che all’agire per un suo superamento. Un Piano d’Ambito, quello cui oggi si ispira l’azione della SRR4, è stato pensato ed elaborato in palese difformità al Piano di Risanamento Ambientale (PdR) approvato dal DPR del 17.1.1995. Un PdR snobbato dalla Regione e non tenuto in considerazione dalle Amministrazioni Comunali che in 25 anni si sono succedute a Gela, ma che tutt’oggi è vincolo prescrittivo della programmazione del territorio, validissimo sotto il profilo delle sue linee strategiche, che afferma che “l’adozione delle migliori tecnologie disponibili non è sufficiente al miglioramento della condizione ambientale, per cui si richiede un approccio a monte, ovvero mediante il ricorso a processi tecnologici innovativi intrinsecamente più puliti.” Già nel 1995 il PdR si ispirava ad un approccio di economia circolare, per questo lo consideriamo punto di riferimento imprescindibile. La scelta di un inceneritore e l’ampliamento della discarica, anch’essa continuamente perseguita dalla regione e dalla SRR4, non ci sembrano in linea con tali strategie.

Riteniamo che il piano strategico della SRR4 vada in direzione opposta rispetto alle direttive Europee e rispetto a quanto fatto con decisione dal Governo Conte negli ultimi anni in tema di rifiuti.

Con il decreto legislativo n. 116 del 3 settembre 2020 il governo Conte, ha recepito le nuove direttive europee sui rifiuti (2018/851/UE e 2018/852/UE). Lo stesso giorno è stato emanato il d. lgs. n. 121 che recepisce la direttiva 2018/850/UE sulle discariche di rifiuti. Due decreti di cui il nostro Senatore Pietro Lorefice ha seguito con attenzione e partecipazione tutto l’iter di formazione della nuova normativa. Norme conformi al modello di Economia Circolare dove tutto il sistema economico e sociale è ripensato, sin dalla progettazione dei beni di consumo, per prevenire la produzione di rifiuti. Quei rifiuti che comunque verranno prodotti dovranno, per lo più e prioritariamente, essere destinati al riuso e alla preparazione per il recupero di materia e il riciclo. Solo una parte residuale non superiore al 10%, cui adesso concorrono anche le scorie, le polveri e i fanghi prodotti dagli inceneritori, potrà essere destinata alla discarica. Questo vuol dire che il materiale recuperato nel TMB non concorrerà alla formazione dell’obiettivo di percentuale di raccolta differenziata. Lo stesso vale per un impianto di compostaggio il cui compost prodotto non potrà essere considerato parte della raccolta differenziata se non sarà destinato all’impiego in agricoltura, ma destinato alla discarica come avviene oggi con molti degli impianti di compostaggio tradizionali.

Chiediamo alla SRR4 e soprattutto al sindaco di Gela di attivarsi immediatamente per un NUOVO Piano d’Ambito per la Gestione Integrata dei Rifiuti basato sulla prevenzione della produzione dei rifiuti e centrato sul recupero di materia, dove lo smaltimento in discarica debba essere riservata ad una porzione residuale e poco significativa; e che tenga conto pregiudizialmente dei vincoli e degli indirizzi dei Piani già esistenti. Oltre al PdR, il Piano d’Ambito dovrà rispettare le prescrizioni contenute nel Piano di Gestione RETE NATURA 2000. Altro asse portante dello sviluppo del territorio gelese. Prevedere un inceneritore e programmare continui ampliamenti della discarica di Timpazzo, dove lo stesso inceneritore dovrebbe sorgere, non solo è in contrasto con il PdR e il Piano di Gestione della Riserva, ma vìola il DM 17 ottobre 2007 che (all’art. 5 “Criteri minimi uniformi per la definizione delle misure di conservazione per tutte le ZPS”, comma 1, let. k.) vieta la “realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonché ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie, fatte salve le discariche per inerti”. Quindi il Piano d’Ambito e la nuova programmazione della SRR4 sono illegali! Perché prevede l’inceneritore ed altri impianti in un area sottoposta a vincolo. Per questa ragione impianti essenziali come il compostaggio ed altri impianti di recupero di materia vanno insediati in aree non sottoposte a vincoli. Non è più tollerabile che nel sito di Timpazzo si ricorra a continui interventi di ampliamento nel nome dell’emergenza rifiuti. 

A tal proposito ho già protocollato una richiesta di accesso agli atti per conoscere gli atti prodotti in merito alla volontà dell’amministrazione comunale di dotarsi di un impianto di compostaggio con una tecnologia innovativa e che garantirebbe il superamento dell’emergenza legata al trattamento dell’organico e al più presto possibile presenterò un’interrogazione in Consiglio Comunale, per conoscere la visione di questa amministrazione rispetto al sistema rifiuti e quindi al Piano d’Ambito attualmente in vigore.

Inoltre affronteremo il tema anche alla Regione, attraverso la nostra deputazione regionale subito dopo la finanziaria attualmente in discussione all’ARS”. 

Virginia Farruggia

Gruppo Consiliare del M5S Gela

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