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Ribaltone Atalanta: con un’offertona soffia Scamacca all’Inter

Scamacca giocherà in nerazzurro, la prossima stagione. Ma sarà il nerazzurro dell’Atalanta. Dunque non quello dell’Inter, come si era immaginato fino a ieri mattina. Quando la Dea, che si era già mossa il giorno prima, ha affondato con un blitz, presentando un’offerta, sia al West Ham che al giocatore, che ha cambiato le carte in tavola. La proposta da Bergamo al club inglese: 25 milioni di parte fissa, più 5 di bonus, più una percentuale del 10% sulla possibile, futura, rivendita. Di fatto, l’Atalanta ha soddisfatto in pieno le richieste del West Ham, che non voleva scendere sotto i 30. Ma la proposta bergamasca non era così diversa dall’ultima presentata dall’Inter, con un rilancio arrivato ieri intorno alle 14, che l’ha fatta lievitare fino a 25 milioni + 4 di bonus.

VOLO E VISITE MEDICHE—

Ancora ieri mattina Scamacca aveva ribadito all’Inter la sua volontà di giocare la prossima stagione per Inzaghi, ma nel corso della giornata l’orientamento è cambiato, fino a far pendere la bilancia verso l’Atalanta. E già oggi il giocatore potrebbe raggiungere Bergamo per le visite mediche di rito. Un inserimento prepotente, quello del club dei Percassi, che però era rimasto in sospeso per tutto il pomeriggio: il club bergamasco già dall’ora di pranzo, ovvero prima del rilancio interista, era pronto ad accogliere il giocatore in città organizzando un volo, tanto più dopo aver avuto un ok formale alla sua proposta da parte del West Ham. Ma dopo la controproposta dell’Inter si sono interrotte le comunicazioni sia con il club inglese che con i rappresentanti del centravanti. Situazione per certi versi identica a quella dell’Inter, che dopo aver ribadito di non volersi discostare dalla sua ultima offerta, nel primo pomeriggio ha chiuso le comunicazioni.
LA VOLONTÀ DEL GIOCATORE— Il silenzio del West Ham era motivato: al club inglese andavano bene entrambe le proposte, essendo praticamente identiche al di là del fatto che i bonus proposti dall’Atalanta fossero più facilmente intascabili. Dunque l’ago della bilancia era nelle mani di Scamacca. E alla fine è stata decisiva la sua volontà, e non solo perché l’ingaggio proposto dall’Atalanta (2,6 milioni di euro che con i bonus possono superare i 3 milioni) era superiore a quello garantito dall’Inter. Il club di Zhang aveva carte importanti da giocarsi: la stima di Simone Inzaghi e il palcoscenico della Champions, rispetto all’Europa League garantita dell’Atalanta. Ma non è stato sufficiente, per la delusione dell’allenatore interista, che aveva messo proprio Scamacca in cima alle sue preferenze.

I PROSSIMI OBIETTIVI—
L’Inter è a questo punto spiazzata. Perché Scamacca rappresentava per caratteristiche e compatibilità economica il profilo ideale, quello che metteva d’accordo allenatore e dirigenza per rinforzare un reparto che oggi è composto da Lautaro, Thuram e Correa. Adesso il club di Zhang è costretto a guardarsi nuovamente intorno. A ricominciare il casting. I nomi in prima fila sono due e sono già noti: Beto, per il quale sono già stati allacciati contatti con l’Udinese. E’ l’unico giocatore del campionato italiano che l’Inter ha messo nel mirino. Con il club friulano i rapporti sono ottimi, cementati anche dall’affare Samardzic. E la quotazione è inferiore a quella di Scamacca. Il preferito del club è però Folarin Balogun. L’americano dell’Arsenal è sempre stato in pole nel gradimento dei dirigenti. L’inseguimento si era stoppato dopo un confronto con l’allenatore sulle caratteristiche dell’attaccante. Inzaghi voleva una prima punta più classica: ora cambierà il suo orientamento? In caso di risposta positiva, ripartirebbero i colloqui con i Gunners. Ma la valutazione di Balogun è persino superiore a quella di Scamacca: 40 milioni. Servirebbe dunque un investimento maggiore, possibile solo con l’ok di Zhang. Sullo sfondo resta il profilo di Alvaro Morata. Lo spagnolo era stato escluso con decisione dalla rosa dei papabili, anche per questioni anagrafiche. Ma a questo punto non è più giusto eliminarlo: è una possibilità remota, legata anche al fatto che l’Atletico scenda dalla famosa richiesta dai 21 milioni di euro. Altre piste sono legate a scenari di mercato oggi non preventivabili, ovvero a giocatori oggi non cedibili ma che verso la fine del mercato cambiano il proprio punto di vista.. Ma è possibile che a questo punto l’Inter decida di attendere prima di buttarsi con decisione su un altro obiettivo.

QUI ATALANTA—
Il blitz dell’Atalanta per un giocatore da sempre stimato a Bergamo e che intriga Gasperini, è stato ispirato da ragionamenti calcistici e sostenuto da argomenti economici non banali, visto che dopo la cessione di Hojlund e Boga, al netto delle spese sostenute per Touré e Bakker, il club ha disponibilità cash all’altezza delle richieste del West Ham. Prima considerazione, diciamo di opportunità numeriche: a gennaio Gasperini perderà almeno per un mese sia Lookman che Touré, in Coppa d’Africa con la Nigeria e il Mali: due cardini della rosa, i potenziali titolari dell’attacco attuale. E dunque avere la certezza di un centravanti come Scamacca ridurrebbe l’handicap che sarà relativo ad almeno 5-6 partite di campionato, più la Coppa Italia (e l’Europa League riprende, con gli “spareggi”, a metà febbraio). Ma ci sono anche altri numeri dietro la ricerca di un’altra punta: quelli dell’attacco nerazzurro delle ultime due stagioni, in particolare quella passata. Nelle tre annate d’oro della Dea, dal 2018 al 2021, gli attaccanti del Gasp segnarono nell’ordine 58, 68 e 59 gol, più 14, 14 e 14 degli esterni (Castagne, Hateboer e Gosens). Nel 2021-22 e nel 2022-23 il saldo è drasticamente cambiato, in negativo: 35 (più due di Gosens) e 32 (più due di Hateboer) gol delle punte. Considerando che su Touré è stato sì fatto un forte investimento ad occhi chiusi, nella convinzione che potrà avere un rendimento all’altezza di quello di Hojlund, ma che il maliano, 21 anni, è comunque una scommessa ancora da vincere, l’Atalanta ha pensato a Scamacca come ad un uomo gol in grado di garantirne almeno una quindicina. E senza oltrepassare il tetto dei 30 milioni, il mercato europeo di quest’anno non offre molte opzioni di scelta. In più Scamacca è italiano, dunque un elemento “cresciuto localmente”, fattore determinante ai fini della lista Uefa per un club ad alto tasso di giocatori stranieri. (gazzetta.it)

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