CronacaGela

Gela. La scuola calcio del sindaco ed assessore, tra compesanzioni fittizie e documenti inesistenti

Fumata bianca in Municipio : sindaco e assessore ostaggi del Gela calcio che vuole, in barba al regolamento sugli impianti sportivi, svolgere attività di lucro al Mattei.
La vicenda è delicata : sindaco e assessore non sono in grado di distinguere le attività agonistiche da quella di base ( scuola calcio ) che è pur sempre a scopo di lucro, utilizzando bambini per fare soldi, visto che i genitori pagano la retta mensile e l’abbigliamento sportivo, il servizio navetta e tutto il resto. L’anno scorso , con un atto amministrativo illegittimo sindaco e assessore allo sport concessero il campo Mattei per svolgere la scuola calcio del Gela FC, sparito dai radar del calcio siciliano dopo la bocciatura nel campionato di eccellenza , l’atto è parso subito viziato ed illegittimo ed ha creato un danno erariale alle casse comunali già sollevato dagli organi verificatori.

La cosa più strana è che sia stata fatta la compensazione del dovuto, circa 15.000/20.000€ con dei lavori che non sono stati ne eseguiti, ne collaudati ne contabilizzati , almeno ad oggi. Ergo questi denari mai pagati in più per la compensazione asseriscono di aver fatto dei lavori del valore uguale o addirittura maggiore, cosicchè avere la possibilità di utilizzare la struttura ed incassare le rette. Allo stato dell’arte nessun tipo di lavoro di compensazione è stato fatto nella struttura.

Un’altra storia è quella delle torri di illuminazione , degli spogliatoi e dei bagni per il pubblico dello stadio Vincenzo Presti.
Di fatto il sindaco e l’assessore hanno consegnato lo stadio alla ASD Città di Gela ( Gela Calcio ) che di buon grado hanno accettato occupando più spazi possibili nella struttura e concedendo poco spazio orario alle altre società. Ma dei lavori concordati quali la manutenzione ordinaria degli spogliatoi e gli altri ambienti nessuna notizia ( costo irrisorio) mentre per l’impianto di illuminazione e impianti per sanitari si aspettano i denari dal comune. Si capisce senza alcun dubbio che c’è più di una anomalia in questa gestione dei campi sportivi e non saranno certamente i privati a dare soluzioni concrete e durevoli .

Per la smentita si attendono i documenti dalle parti.

A pagare lo scotto sono le altre società di calcio che pagano regolarmente la fruizione, al comune e che svolgono attività agonistiche e che avrebbere dovuto ad inizio della settimana ventura , dovuto allenarsi, sulla carta, sia al Presti che al Mattei ma ad oggi non hanno una sede ufficiale. Aspettando le decisioni di concerto tra sindaco ed assessore nel frattempo si crea un danno erariale per i contributi non pagati da coloro che seppur autorizzati ( verbalmente in quanto non pare vi siano autorizzazioni firmate ) o meno non hanno sottoscritto alcun impegno. Quindi due pesi e due misure. Anche le squadre limitrofe ( Licata e Niscemi) ospitate non hanno corrisposto un euro ma in compenso ci hanno onorato della loro presenza.

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