Rubriche

Oggi è nato il Salvatore

Rubrica di ispirazione religiosa a cura di Totò Sauna

 

“In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Luca 2,1-14

Se abbiamo il coraggio, oggi, di ritagliarci dieci minuti di silenzio e preghiera davanti ad un presepe, possiamo ancora fare della nostra vita una culla, un luogo che accoglie questo Dio così scomodo. È una provocazione, Dio che nasce.  La vita non dev’essere così male se Dio la abita. E Dio non si è ancora stancato dell’uomo se diventa uomo. Dio viene. È l’uomo che non c’è. La luce viene, ma le tenebre non vogliono accoglierla, nemmeno oggi.  Se, però, osiamo rinascere. Se ancora scommettiamo. Se lo lasciamo venire questo Dio neonato, che ci scuote, ci imbarazza, ci chiede di farci carico di lui noi che, invece, vorremmo un Dio che ci risolve i problemi, non che ce ne dà!, allora sarà davvero Natale, nascita.  Rinascita, crisi o non crisi che sia. Virus o non virus. Bisogna avere il coraggio la voglia di festeggiare il Natale. Il vero Natale. Facciamo di tutto per non viverlo. Per accantonarlo. Per nasconderlo. Ci inquieta il Natale. Ci dà fastidio. Ci disturba. Facciamo di tutto per nascondere  il cuore . Facciamo di tutto per non festeggiare il Natale. Siccome non abbiamo il coraggio di festeggiarlo, ci siamo fatti un Natale ad uso e consumo nostro. Abbiamo sostituito il bambinello con un signore con la barba bianca. Cosi ha deciso una bibita gassata. Cosi, hanno deciso le multinazionali. Cancellare l’immagine di un bambinello che nasce in una grotta. Più bella, più vendibile commercialmente l’immagine di un signore con la barba bianca che porta i regali. E giù tutti a comprare i regali. Nonostante le chiusure dei dpcm. Non capendo o meglio  non volendo capire , che il più grande regalo che noi possiamo avere è far nascere Cristo nel nostro cuore. Ci hanno imposto una festività dove tutti dobbiamo essere  buoni, carini, con i sorrisini rigorosamente falsi. Anche se nascosti dalle mascherine.  Dobbiamo avere il coraggio,invece, di fare il vero Natale. Il coraggio di aprire il nostro cuore a Cristo. Il coraggio di dire SI forte alla sua venuta. Tergiversiamo. Prendiamo tempo. Confusi . La cosa più facile meno impegnativa e pensare ai  regali, l’albero, il presepe, il panettone, ma Cristo il vero festeggiato l’ abbiamo invitato ? Gli abbiamo costruito una casetta un posticino nel nostro cuore? Non è facile fare natale, non è facile costruire una casa nel nostro cuore, non sempre umanamente ci conviene. Allora, è più facile  festeggiare questo natale,  meno rischioso per la nostra vita. Forse, sarà più dispendioso. Ma chi se ne frega. Gesù ci interroga, ci stimola, ci impegna, ci vuole svegli, ci invita a fare delle scelte non sempre facili, non sempre comode. Ma, poi questo Gesù che vuole da noi? Paghiamo le tasse, non diciamo le parolacce. Non può pretendere che amiamo i nostri nemici. Ma è proprio folle. Come si fa a volere bene ad un collega. Si quello antipatico, quel compagno di classe che non sopportiamo, quello che ti ha tagliato la strada e vuole pure ragione, ma che scherziamo. Io sono un cattolico, ma a tutto c’è un limite . Si il Natale lo  lo festeggio,  vado in Chiesa , mi sono fatto la  comunione,  la cresima, e pure mi sono sposato . Che si vuole di più ? Perché dite un vero Natale. Perché non crediamo noi? Possiamo pensarla cosi e fare il Natale, la festa . Ma Gesù vuole altro.  Dobbiamo avere il coraggio di Fare il Natale. Allora in silenzio , con tanto amore, fermiamoci un attimo. C’è troppo frastuono, troppo clamore, troppi colori. In silenzio, iniziamo a pregare, a parlare con Gesù : Signore voglio fare Natale con te. Ho aperto il cuore. Vieni . Lo so non è facile accoglierti. Ho il cuore troppo pieno di tante preoccupazioni, di tanti pensieri, di tante sofferenze, di tanti dei che mi sono costruito. Gesù, tante volte, spesso, ci conviene tenerti lontano. Tenerti in cielo. Vuoi darci la vita la vera vita. Quanto è meglio Signore restare addormentati, con le nostre false sicurezze, i nostri falsi miti e in fondo le nostre infelicità. Tu ci vuoi felici. Realizzati, ma per farlo dobbiamo seguirti.  Dobbiamo sforzarci, dobbiamo camminare. Vieni Signore, vieni nel mio cuore. Perché se arrivi Tu nulla nella mia vita  è uguale a prima, perché  senza di Te non esiste Luce, non esiste la Felicità, non esiste la Speranza. Vieni Gesù ti aspettiamo.  Dio è qui. Accoglierlo o ignorarlo fa la differenza della nostra vita.

Buon Natale

Totò Sauna

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