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Farruggia: “Sulla Srr risposte vaghe che indicano inadeguatezza al ruolo”

Gela – “Prendo atto che alle critiche puntuali e circostanziate da me sollevate ricevo risposte vaghe e incoerenti
che dimostrano la dubbia adeguatezza del sindaco di Butera in seno alla SRR4. Quindi ribadisco quanto già
esposto nel precedente comunicato, dettagliando ancora di più la sostanza di quanto messo in risalto dal
M5S. Nessun ciclo dei rifiuti può ritenersi virtuoso se la discarica assume un ruolo centrale nella gestione
integrata dei rifiuti. Ed infatti la SRR4 sotto la guida del sindaco di Butera, in continuità con il passato,
progetta un futuro dove la discarica diventa perno di un pregiudizio in cui il rifiuto deve essere smaltito.
Approccio preistorico che accomuna il sindaco con la regione siciliana. Il TMB non è un impianto funzionale
ad un approccio di economia circolare, dove al primo posto c’è la prevenzione della produzione dei rifiuti. Il
TMB è un impianto obbligatorio per legge affinché in discarica non arrivi rifiuto tal quale, ma
preliminarmente trattato. Il trattamento è finalizzato al recupero e stabilizzazione della componente
organica, impropriamente presente nel rifiuto non riciclabile proveniente dalla raccolta urbana, per essere
conferito in discarica. Quindi l’impianto TMB, per cui sono stati spesi ben 20 milioni e di cui il sindaco di
Butera si vanta, è stato necessario per evitare la chiusura della discarica di Timpazzo.
Veniamo inoltre a sapere che, al posto dell’Inceneritore è in progetto un impianto cosiddetto di biogas
(trattamento anaerobico). Evidentemente, oltre al sindaco di Butera anche chi propone tale tecnologia non
sa che gli impianti di biogas, a fronte di una minima parte di produzione di energia, producono tra 80 e 90%
di digestato rispetto al rifiuto in ingresso. Il digestato è un materiale simile ai fanghi di depurazione, forse
anche peggio. La Giunta Regionale vorrebbe avviare, il suddetto digestato, ai terreni agricoli, esattamente
come fanno in val Padana, inquinando i terreni e rendendo irrespirabile l’aria delle campagne dove questi
vengono smaltiti? Non solo, gli stessi evidentemente non conoscono il nuovo Regolamento UE sui
fertilizzanti a marchio CE (2019/1009/UE), dove è vietato lo smaltimento di fanghi e digestati su suoli
agricoli se questi non vengono trattati opportunamente per garantire una buona biostabilizzazione (IRDP <
800 mgO2/kgS.V./h) e l’assenza di carica microbiologica patogena, spesso presente nei digestati. Tale
Regolamento è già vigente in Italia e le prescrizioni di processo e di prodotto entreranno in vigore il 16
luglio del 2022. Quindi per chiarezza, ogni 1000 tonnellate di rifiuto che l’impianto anaerobico gestirà,
almeno 800 tonnellate dovranno essere avviate ad un impianto di compostaggio che garantisca i parametri
di processo e quelli di qualità del prodotto finale, affinché possa essere qualificato come compost. Il
sindaco Balbo intende spendere almeno il doppio del costo di un impianto di compostaggio per realizzare
un impianto di biogas che produrrà un rifiuto, il digestato, la cui gestione costa molto di più del rifiuto in
ingresso? Tal digestato dovrà essere avviato comunque ad un impianto di compostaggio efficiente.
Efficiente perché dovrà rispettare i suddetti parametri, altrimenti il prodotto sarà ritenuto compost fuori
specifica non utilizzabile in agricoltura, ma da destinare alla discarica. Ed ecco che si chiude il cerchio, tutto
deve andare in discarica. Con il risultato che il rifiuto organico che dovrebbe diventare compost di qualità,
da avviare in agricoltura, deve essere prima trattato da un impianto di biogas, poi da un impianto di
compostaggio (inefficiente) ed infine finirà in discarica. Il tutto sotto la regia della Regione, anch’essa
operante in era “preistorica”. Ci viene detto che la linea seguita dalla SRR4 sia coerente alle indicazioni del
nuovo Piano regionale sui rifiuti, ciò non è per niente rassicurante. Il M5S ha fortemente osteggiato quel
piano all’ARS, ritenendolo inadeguato alle nuove sfide tecnologiche, alla transizione ecologica, cui sono
destinati buona parte dei finanziamenti del Next Generation Fund, e ai requisiti minimi richiesti dalla
Comunità Europea in tema di economia circolare e superamento dell’emergenza sui rifiuti. Il sindaco di
Butera pensa che la Regione possa derogare all’infinito lo stato di emergenza covid-19 che autorizza gli
impianti di compostaggio a produrre compost fuori specifica (art. 5, comma 3, let. c, del Ordinanza n.2/Rif
del 25 settembre 2020 e successive)? Anche se nessuno ha ancora capito cosa c’entra il compost con il
covid-19.
Noi del M5S lo abbiamo capito. La gestione in perenne emergenza dei rifiuti serve a mantenere le
discariche al centro della gestione dei rifiuti e gli impianti di compostaggio inefficienti servono a produrre
rifiuti, mentre invece dovrebbero evitarne la produzione. Che il Piano d’Ambito sia in contrasto con altri
piani sovraordinati non è opinabile, ma una semplice presa d’atto rispetto al Piano di Risanamento
Ambientale ed al Piano di gestione Rete Natura 2000. Vorrei ancora una volta citare un’asse strategico

contenuto nel Piano di Risanamento Ambientale che recita “l’adozione delle migliori tecnologie disponibili
non è sufficiente al miglioramento della condizione ambientale, per cui si richiede un approccio a monte,
ovvero mediante il ricorso a processi tecnologici innovativi intrinsecamente più puliti.” Ecco, il PdR ed il
Piano di Gestione prescrivono tecnologie intrinsecamente pulite. Vorrei ricordare che i due piani
menzionati, sono sovraordinati, approvati e vigenti sul nostro territorio. Piani che bisognerebbe conoscere,
se ci si candida ad assumere ruoli decisionali per i comuni di un ampio territorio, come la provincia sud.
Scelte che potrebbero condizionare pesantemente il futuro dei nostri territori, in termini ambientali, sociali
ed economici. Mi chiedo se ad oggi siano state ottemperate le prescrizioni dell’AIA (Autorizzazione
Integrata Ambientale) sugli impianti e sulle nuove due vasche che s’intende realizzare. Infine, come ho già
riferito nel dettaglio, esiste una legge nazionale (DM 17 ottobre 2007 che all’art. 5 “Criteri minimi uniformi
per la definizione delle misure di conservazione per tutte le ZPS”, comma 1, let. k.,) che vieta la
“realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonché
ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie, fatte salve le discariche per inerti”. Di conseguenza
il Piano d’Ambito e la nuova programmazione della SRR4 sono illegittimi e gli impianti e ampliamenti
previsti illegali! Sappiamo benissimo che le discariche sono fonte di facili guadagni. Ci dica il sindaco di
Butera quante migliaia di tonnellate di rifiuti arrivano ogni mese a Timpazzo da mezza Sicilia! Purtroppo
noi Gelesi abbiamo imparato sulla nostra pelle cosa significa svendere il proprio territorio per un apparente
ed effimero beneficio economico, se poi ne pagheranno il conto i nostri figli e nipoti. I benefici economici
cui noi aspiriamo devono derivare dalla valorizzazione del proprio territorio e non dallo stupro perpetuo.
Abbiamo già cambiato pagina e non permetteremo che un sindaco di Butera ci obblighi a inquinare il nostro
territorio agricolo. In tutto ciò il sindaco di Gela risulta “non pervenuto”. Per potersi inabissare in materia
ambientale ha deciso di amministrare senza un assessore all’ambiente, costringendo alla fuga e
trasferendoli in altri settori quegli assessori, dirigenti e funzionari che operano diligentemente e hanno a
cuore gli interessi dei cittadini. Oggi la priorità dovrebbe essere quella di programmare investimenti ed
azioni che portino fuori dall’emergenza rifiuti la Sicilia, ma purtroppo nessun governo regionale, nè
tantomeno ente locale, sono andati in questa direzione. Far risparmiare i comuni nel conferimento in
discarica, non affrontando il tema del conferimento delle singole frazioni merceologiche, prima fra tutte
quella dell’organico che pesa sui comuni per il 60% circa della raccolta differenziata e che a Gela ha
prodotto, nei mesi passati, tantissimi problemi sia in termini igienico-sanitari che economici, perché ne
abbiamo pagato il conferimento fuori dall’isola a peso d’oro, non è una soluzione ne strategica, ne virtuosa.
Inoltre forse è il caso di specificare che “Economia Circolare” non sta per economia dei comuni, in cui
peraltro non rientrano i cittadini che continuano a pagare bollette elevate nonostante il forte impegno nel
fare correttamente la raccolta differenziata, in totale assenza di sostegno da parte di chi la gestisce e che
avrebbe l’obbligo di formare ed informare il cittadino, ma un sistema in cui i rifiuti non vengono eliminati
ma recuperati, riciclati o rigenerati per nuovi utilizzi con un dispendio di energia minimo , in cui i rifiuti
organici possono essere soltanto compostati ed riutilizzati in agricoltura quale compost di qualità. Che il
piano industriale della società in house della SRR non preveda l’inceneritore è sicuramente una buona
notizia ma non basta, noi chiediamo che il Piano d’Ambito, cui la SRR deve far riferimento, venga
modificato e ripensato nella sua interezza in funzione di un approccio di economia circolare. Infine, gli
introiti del conferimento della plastica e del cartone che viene separato in discarica non possono andare a
beneficio della SRR4 ma devono beneficiare quei cittadini virtuosi che giornalmente fanno la raccolta
differenziata senza che gli sia riconosciuta alcuna premialità, cosı̀ come gli introiti di un sistema di
compostaggio efficiente e realmente innovativo a cui dovremmo aspirare. Quindi la dotazione impiantistica
di cui le SRR dovrebbero dotarsi sono quelli che vanno a sostegno della raccolta differenziata e non nella
parte opposta. Ci piacerebbe sapere, vista la gestione virtuosa della SRR4, in che percentuale la stessa
contribuisce a far crescere la raccolta differenziata dei comuni consorziati e quanto queste ultime scelte
strategiche contribuiranno ulteriormente a far aumentare quella percentuale.
Consigliere Comunale M5S
Virginia Farruggia

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