Rubriche

“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”

Rubrica ad ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.  Marco 16,15-20

 

Gesù è incontentabile. Ma cosa vuole da noi? Abbiamo detto Si alla sua chiamata. Andiamo a Messa la Domenica mattina. E, cosa importante, mettiamo il vestitino buono e salutiamo con  un sorrisino il nostro vicino di banco, mettiamo un euro alla raccolta. Non litigo con nessuno, non commetto adulterio, non uccido, non rubo. Magari qualche volta sparliamo del vicino di casa o del collega. E mica siamo dei santi. Il Vangelo di oggi quindi ci disturba. Gesù pretende che dobbiamo andare ad evangelizzare. Questo è troppo. Chiedimi tutto, ma non chiedimi di andare in Africa o peggio diventare come un testimone di Geova,  a suonare i campanelli la domenica mattina. Mi danno un notevole  fastidio. Eppure, Gesù dice in questo brano “Andate a predicare”. Avrà sbagliato. Oppure si rivolgeva ad altri. No, caro Lettore si rivolge a noi. A me e a te.  Usciamo, quindi, fuori dalle nostre case, abbandoniamo le nostre sicurezze e fidiamoci di Lui. Sempre. Alziamoci dalle comode poltrone. Gesù è chiaro. Andate, non dice che se c’è una partita possiamo esserne esenti,Andate alzatevi dalle comode poltrone e andate. Ma dove andiamo, ma soprattutto cosa portiamo? Ok, mi alzo. Mi sono convinto. Va bene questa pagina del Vangelo è per me.  Ma dove vado? cosa porto? Che dico?  Ma,  forse si rivolge a qualche altro? Ho troppe cose da fare. Il lavoro, la partita di tennis, i bambini da accompagnare alla danza.  Cari amici lettori di Lettera G  sono queste le domande, i dubbi che io e voi ci poniamo. Questa pagina del vangelo, come tutte le pagine, sono rivolte a me e a te. Non ci sono esclusioni. Alcune pagine non le vogliamo leggere . Ci infastidiscono. E a volte leggiamo le cose che ci interessa leggere. Da cui magari ne ricaviamo, non so per quale motivo, benefici personali. No. Questa pagina è per noi. Poniamoci due domande. Cosa portiamo? E Dove andiamo? Prima di tutto portiamo  la nostra vita. E Raccontiamo a tutti cos’era prima e cosa era dopo il nostro incontro con Cristo. L’incontro con Cristo ci cambia la vita. La mia e la vostra. Il cuore. I pensieri. Tutto. Se questo non succede, poniamoci una domanda abbiamo detto si a Cristo? Un Si vero e pieno? Oppure è un si pieno di tanti ma, non so, forse. Il Si a Cristo è un SI deciso forte e chiaro, senza compromessi. Veniamo fuori da una cultura dove, invece, ci hanno insegnato a stare sempre in mezzo, a non prendere mai posizione. Meglio stare cosi, nella cosiddetta zona grigia. Ecco allora partiamo da questo. Partiamo dalla nostra vita. E non dobbiamo aver paura a raccontarla agli altri. Io ero un disperato, vivevo alla giornata, senza nessuna meta, senza nessuno scopo, uno zombie che camminava, lavoro, casa, spesa, Vite senza colore. Poi ho incontrato Cristo. Cristo si incontra se apriamo le orecchie  e il cuore. L’ascolto della Parola. E accettarla nel cuore. E piano piano cambiamo. Ci trasformiamo. Arriveremo a trasfigurarci. Diventeremo più belli. Perché vedete, quando uno vive in Cristo, nella gioia, nella felicità diventa più bello. E’ cosi. E quindi partiamo da noi. Dove andiamo? L’altra domanda. Tutti in Africa. Giammai. Le statistiche dicono che l’Africa diventa sempre più cristiana. Da evangelizzare è l’Europa, le nostre città, le nostre case, le nostre famiglie. Dominate ormai da un ‘ideologia di relativismo etico  dove tutto è possibile. Tutto. Dall’utilizzare la donna come mezzo di riproduzione, offesa nella sua dignità di donna, all’uccidere un bambino, perché lo Stato dice che la sua vita è inutile. Mi fermo ma potrei continuare. Allora, coraggio iniziamo ad evangelizzare a testimoniare. Farlo non è qualcosa di diverso dal compito di ogni giorno. La vita, il lavoro sono il luogo dove parlare di Cristo. In questo lavoro, impegnandoci gomito a gomito negli stessi problemi dei nostri compagni, dei nostri amici, dei nostri parenti, potremo aiutarli a raggiungere Cristo, che ci attende sempre. Nonostante tutto. Nonostante ci illudiamo che può essere qualcos’altro a portarci la Felicità. Il successo, il calcio, i soldi, la notorietà, la politica. Illusioni. Quindi, coraggio. Piano piano mettiamoci nelle mani di Cristo . Lui con la sua presenza ci accarezzerà, ci aiuterà, ci darà il Paraclito, lo Spirito Santo e assieme ci porterà a fare  delle cose straordinarie.

Buona Domenica

Totò Sauna

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