Politica

Pd di Niscemi sull’ospedale comprensoriale: “si riprende il concetto degli anni ’90”

Niscemi – Il Partito Democratico di Niscemi esprime soddisfazione per la ripresa da parte delle Istituzioni Regionali del progetto  sull’ospedale comprensoriale che ricalca l’idea del Prometeo degli anni novanta che proponeva una  grande Struttura Sanitaria Ospedaliera a Ponte Olivo per servire principalmente e non solo le comunità di Gela, Niscemi, Mazzarino e Butera.

“A riguardo – scirono il segretario cittadino Francesco Di Dio e il capogruppo Rosa Cirrone Cipolla – si ritiene che una così importante prospettiva vada discussa e condivisa dalle Istituzioni e dalle forze Politiche e sociali di questi territori, per dare anche supporto e spinta alle Autorità che devono decidere in materia.

Nel lasso di tempo per la definizione del progetto esecutivo e del completamento dei lavori della mega struttura sanitaria ospedaliera gli attuali Ospedali di Gela, Niscemi e Mazzarino, andrebbero mantenuti e consolidati.

Altresì, nei suddetti tre Comuni dopo la auspicata entrata in attività del mega polo sanitario, andrebbero lasciati in funzione i reparti di primo soccorso, lunga degenza per anziani ed altro necessario negli attuali ospedali di quei Comuni.

Sia per la definizione della Progettazione, esiste un progetto di massima redatto negli anni novanta presso gli uffici dello Assessorato Regionale alla Sanità guidato ai tempi dall’ On.le Bernardo Alaimo, che naturalmente andrebbe adeguata e completata per la parte esecutiva della opera, che per i tempi di costruzione della mega struttura, le Istituzioni e gli Organi di controllo deputati a ciò dovrebbero mettere in campo tempi e procedure rapidi ed efficienti, prendendo ad esempio costruzioni di opere come l’attuale Ponte di Genova od altro.

L’Italia è un grande Paese e quando vuole sa fare subito e bene.

Per quanto sopra sarebbe molto utile che i Sindaci, i Presidenti dei Consigli Comunali, le forze politiche e sociali dei sopra menzionati Comuni di Gela, Niscemi, Mazzarino e Butera mettessero in campo sinergicamente pur nei differenti ruoli di ognuno azioni concrete e tempestive in tale direzione”.

 

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