Gela – La promessa è stata mantenuta. Appena ieri il rappresentante del PD aveva detto che la vicenda politica si sarebbe risolta entro una settimana ed oggi c è stato il primo abboccamento fra il sindaco Greco e il Partito democratico di Gela alla presenza del segretario cittadino Peppe Di Cristina, dell’assessore Grazia Robilatte che ha rimesso le sue deleghe nelle mani del partito pur continuando nel suo impegno istituzionale e dei consiglieri comunali Alessandra Ascia e Gaetano Orlando e l’assessore Grazia Robilatte. Abboccamento si, la soluzione no. Perché le due parti non sono arrivate af una conclusione. Il PD ha presentato un ventaglio di richieste ritenute fondamentali. In primis la costituzione di una cabina di regia composta da un rappresentante per ogni gruppo della formazione ibrida che ha dato vita alla maggioranza e che mantiene la propria identità. Ma la cabina di regia avrebbe dovuto esserci dal primo giorno, visto che la composizione non è cambiata dall’insediamento. Questo organismo dovrebbe riunirsi una volta al mese per le verifiche periodiche che mantengono gli equilibri ed evitano le prese di posizione.
In secondo luogo, il sindaco dovrebbe convocare una riunione di maggioranza finalizzata a rinvigorire l’azione amministrativa, che secondo i Dem non rispetta i programmi il principio di condivisione nelle decisioni che non sarebbe stato osservato. La difesa verso la Robilatte è stata chiara se si pensa che nessun altro nome è stato fornito, né minimamente si è parlato di cambio di assessore. Più si è toccato il tema della possibile nuova rimodulazione delle deleghe ma l’impressione è che il sindaco non transiga sulla figura e i compiti assegnati a Licata e questo sarebbe valso a rompere equilibri. Il sindaco ha preso appunti ha promesso di riunire la maggioranza ma su decisioni, nessuna risposta. Della serie, ‘vi farò sapere’. E poi i saluti. Nessuna novità, perché la Robilatte continua a lavorare come ha fatto in questa settimana anche se le uscite in pubblico sono state diradare. Di fatto il patto di ferro sembra meno forte. Il segretario cittadino del PD, dal canto suo, deve informare la dirigenza e poi si vedrà.
