Cronaca

Sindacati contro Caltaqua: “Tariffe troppo care”

«E’tempo di rivedere le norme che regolano l’affidamento dei lavori di Caltaqua. Occorre utilizzare il bando pubblico per abbattere i costi e finalizzare gli investimenti»: così i segretari provinciali Cgil Ignazio Giudice, Cisl Emanuele Gallo e Uil Vincenzo Mudaro in una nota con la quale criticano “le dichiarazioni dal direttore generale di Caltaqua sugli ecoreati secondo il quale la responsabilità dei mancati investimenti sull’utilizzo dei fondi europei per il rifacimento della rete idrica e fognaria della provincia sia da attribuire ai 22 sindaci nisseni”.

Per i tre sindacalisti il direttore di Caltaqua Andrea Gallè ha voluto attribuire ad altri responsabilità che hanno, invece, una diversa paternità mentre rilevano che “i lavori di ammodernamento della rete fognaria dovevano essere completati già nel 2015. E’ plausibile l’obiezione che gli investimenti non sono stati realizzati per il ritardo registrato nella costituzione dell’Ati ma è anche vero che la gestione commissariale dell’Ato ha permesso a Caltaqua un immotivato e sproporzionato incremento delle tariffe idriche”.

Puntano quindi la lente di ingrandimento sui conti di Caltaqua dai quali risulta che nel 2019 la società ha avuto una perdita di esercizio di 593mila euro “malgrado gli alti costi di erogazione del servizio idrico” mentre “Fcc Aqualia Sa”, società controllante di Caltaqua per la quale ha svolto attività di progettazione, assistenza e direzione dei lavori, vanta proprio da Caltaqua un credito di 18milioni 814mila 565 euro”.

Ma è sulle modalità di appalto dei lavori che Giudice, Gallo e Mudaro focalizzano la loro attenzione e chiedono al presidente dell’Ati Massimiliano Conti e ai 22 sindaci del Nisseno “di apportare le dovute modifiche al regolamento del servizio integrato” soste – nendo che “è tempo di rivedere con coraggio le norme che disciplinano l’affidamento dei lavori utilizzando le procedure del bando pubblico perché solo così si possono abbattere e rendere trasparenti i costi”.

Il presidente dell’Ati Massimiliano Conti ha condiviso “le preoccupazioni dei sindacati” e ha annunciato che “siamo al lavoro per abbattere i tempi delle procedure e ridurli al minimo per risolvere i problemi che ci sono e abbiamo trovato perché è dal 2017 che tutto è fermo”. Ha annunciato che è prossimo lo sblocco dei decreti di finanziamenti per 18 milioni.

Anche per il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino “i sindacati hanno ragione, la situazione attuale scaturisce dal fatto che si sono persi 5 anni per costituire l’Ati, ora ci stiamo adoperando per recuperare il tempo perduto e stiamo spingendo al massimo per fare partire i cantieri di lavori”.

Amaro è il commento del sindaco di Gela Lucio Greco per il quale “i nostri territori alla persistente differenza di reddito e di occupazione dovute alla scarsa presenza di attività economiche, devono aggiungere la carenza e il basso livello di servizi pubblici. In queste condizioni diventa intollerabile che un servizio essenziale come quello gestito da Caltaqua presenti criticità inaccettabili.

 

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