Cronaca

Omessa bonifica. Sequestro presso la raffineria di Gela

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo disposto dal GIP presso il Tribunale, del ramo aziendale delle società Raffineria di Gela S.p.a. e Syndial Sicilia S.p.a. (Eni Rewind s.p.a. dall’1/11/2019) nelle articolazioni del sito industriale ubicato a Gela, con riguardo all’attuazione e monitoraggio del progetto di bonifica delle acque di falda approvato dal Ministero dell’Ambiente con decreto del 6/12/2004 e ss.ii., nonché il sequestro preventivo delle aree dello stabilimento destinate all’attuazione del predetto progetto di bonifica; il GIP ha disposto la nomina di un amministratore giudiziario per le funzioni connesse alla bonifica delle acque di falda.
In particolare, il decreto di sequestro preventivo risulta integrare il fumus commissi delieti del reato di cui all’art. 452 terdecies c.p. – Omessa Bonifica – avendo riscontrato, allo stato delle indagini preliminari, mediante complessi accertamenti tecnici il mancato raggiungimento, da parte della Raffineria di Gela e di Syndial s.p.a. (oggi Eni Rewind s.p.a.), degli obiettivi di bonifica contenuti nel progetto del sito di Gela.
L’attività investigativa è stata eseguita dalla Capitaneria di Porto di Gela e dal Commissariato di P.S. di Gela su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela

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