Cronaca

Acqua: Lettera aperta de Comitato “Fuori Caltaqua” unitamente ai Presidenti di Quartiere di Gela Ai vertici di ATI e Sindaco

Al Presidente dell’ATI di Caltanissetta Dott. Massimiliano Conti

Al Vicepresidente ATI Caltanissetta Arch. Roberto Gambino

Al Sindaco di Gela Avv, Lucio Greco

 

Oggetto: Denuncia anomalie e storture e mala gestione dei servizi idrici nella provincia di Caltanissetta. Richiesta di incontro con l’ATI.

 

Gentilissimi Presidente, Vicepresidente e Signor Sindaco,

Il Comitato “Fuori Caltaqua” di Gela  Comitati di Quartiere della città, desiderano sollecitare le S.V. sulle annose e irrisolte problematiche della gestione del servizio idrico integrato che, non solo danneggiano la cittadinanza gelese e il territorio della provincia, ma da diversi anni privano tutte le famiglie residenti di servizi sicuri ed essenziali per la tutela della salute e dell’ambiente. A nostro avviso, questa situazione è notoriamente causata dalla società Caltaqua che ha disatteso agli impegni presi contrattualmente più di 14 anni fa. Tanti ormai i tavoli tecnici, le relazioni e i verbali prodotti, nonché le inchieste attivate dagli organi competenti, in cui sono emerse, e mai risolte, le gravi inadempienze della società preposta alla gestione del servizio idrico, riguardo ai temi quali:

DEPURATORI:

Le criticità più comuni, oltre al fatto che gran parte degli impianti opera senza autorizzazione allo scarico in corso di validità, riguardano il sottodimensionamento dei depuratori, il superamento dei limiti di legge per quanto riguarda gli scarichi di reflui depurati e la gestione dei fanghi, che in diversi casi tracimano nei corpi recettori.

SCORRETTA TARIFFAZIONE e BILANCI IN PERDITA:

Con l’introduzione dal 2008 delle tariffe a blocchi di consumo, si sono avuti negli anni aumenti progressivi dal 118% sino al 154% contravvenendo alle indicazioni dell’ARERA (ex AEGSII), e ciò benché la Società abbia anche ricevuto dalla Regione Sicilia diversi milioni di contributi per un riequilibrio delle spese. Infatti, ci si chiede, come è possibile che i ricavi di 17 milioni di Euro del 2007 passano a 36 milioni nel 2018? E per tutti questi anni, anche il canone o quota fissa è stato applicato con tariffa forfettaria, andando ad eccedere quel 20% dei costi di consumi di acqua, che per legge, non avrebbe mai dovuto superare. Eppure stranamente, malgrado gli aumenti esorbitanti registrati nelle tariffe, i bilanci di Caltaqua negli anni di gestione hanno evidenziato perdite che vanno da 953.000 Euro del 2007 ai 6.847.000 Euro del 2011. È possibile che le perdite registrate siano anche causate  da interessi esagerati collegati ai debiti contratti da Caltaqua con la società madre AQUALIA? O che magari siano anche da imputare al costo eccessivo del personale di AQUALIA distaccato presso Caltaqua? Ed ancora, è normale che Caltaqua dichiari perdite e la società madre AQUALIA incassi interessi e proventi?

Inoltre dal 2006 al 2009 al tempo della sindacatura Crocetta, il gestore ha fatturato, alla cittadinanza gelese 9,29 milioni di € di acqua non potabile “certificata”, con ordinanza sindacale, ecco perché il pagamento del 50%; successivamente, l’ulteriore 50€ è stato comunque fatturato negli anni a venire

EVASIONE FISCALE:

Le verifiche della Guardia di Finanza hanno appurato evasione su basi imponibili di diverse decine di milioni di Euro.

MANCATI INVESTIMENTI:

Malgrado l’assunzione dell’impegno contrattuale di realizzare investimenti per 245 milioni di Euro nei 30 anni di sviluppo, dei quali 118 da parte della società Caltaqua, in realtà a tutto il 2016 la stessa Caltaqua dichiara investimenti soltanto per 40 milioni di Euro, di cui 10 milioni ancora in esecuzione, mettendo di propria competenza soltanto 18 sui 118 milioni di Euro preventivati.

INADEMPIENZE CONTRATTUALI:

Completamente disatteso il prioritario impegno, ben evidenziato e specificato nella prima versione originale della Carta dei Servizi, di garantire entro il luglio 2011 una erogazione idrica continuativa h24 ed al 100% dell’utenza. Ad oggi, la realtà e sotto gli occhi di tutti, in gran parte della città restano le turnazioni di sempre, e l’obiettivo dello h24 è solo virtuale e propagandistico.

Rimane irrisolta la presenza di flussi di aria durante una erogazione idrica e la successiva che causa un erroneo e falso conteggio dei metri cubi di acqua conteggiati e conseguente aggravio della  pesa idrica degli utenti. Sono anche da evidenziare le frequenti interruzioni dell’erogazione per eccessiva torbidità dell’acqua e dei residui presenti nelle condotte e che vanno a finire nelle cisterne degli cittadini, i quali sostengono ulteriori spese per la pulizia delle stesse.

Questi esempi di disservizi, inadempienze ed inottemperanze contrattuali, e conseguenti danni arrecati ai cittadini/utenti, ed altro sopra non riportato, ma ben specificato e dettagliato nelle ripetute relazioni e verbali dei tavoli tecnici e più volte denunciate dai Comitati di Quartiere, associazioni di consumatori e sindacati, continuano ad essere ancora oggi problemi irrisolti e che motivano ancora di più per una realistica ipotesi di RESCISSIONE del contratto con il gestore idrico Caltaqua con pagamento dei danni subiti e rimborsi a favore di tutti i cittadini, a causa del sempre e provato mancato adempimento degli impegni sottoscritti.

Per i motivi sopra elencati sollecitiamo un incontro di nostri rappresentanti con l’Assemblea Idrica Territoriale, come già richiesto dal “Forum Siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni” per pervenire a delle decisioni e prese di posizione decisive ed immediate che portino alla corretta ed efficace gestione di un bene prezioso ed indispensabile come l’acqua.

Fiduciosi di avere dalle S.V. un cortese e sollecito riscontro si porgono distinti saluti.

Gela, 4.12.2020

Il comitato “Fuori Caltaqua” Gela

I Comitati di Quartiere di Gela

 

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