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Via il Super Green Pass, ma restano le mascherine al chiuso.

Il Super Green Pass è al capolinea, anche nei luoghi di lavoro per chi è sottoposto a obbligo vaccinale. Per le attività al chiuso ci vorrà la certificazione verde base (da vaccino, guarigione o tampone) e sarà ancora obbligatorio indossare la mascherina. All’aperto invece non sarà più necessario alcun documento. Stop ai codici Qr sul cellulare o foglietti ripiegati.

Il governo si prepara ad allentare le misure anti-Covid come viene spiegato su Repubblica. Ecco le tappe: oggi una cabina di regia per sciogliere gli ultimi nodi e le proposte delle Regioni riunite in Conferenza. Domani il Consiglio dei ministri che licenzierà il decreto, con uno sguardo ai contagi in forte risalita (ieri erano 85.288, 180 i morti). I dati preoccupano il responsabile della Salute, Roberto Speranza, che nel corso della riunione di ieri a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Draghi, avrebbe manifestato qualche dubbio, avanzando l’ipotesi di una “clausola di salvaguardia”, che consenta di stringere le maglie delle aperture in tempi rapidi, se la situazione dovesse precipitare.

D’altronde anche l’Europa si muove con cautela. Per domenica 20 in Germania era previsto il cosiddetto Freedom day, l’abolizione d’ogni misura: rimandato a data da destinarsi visto l’aumento di circolazione del virus. Mentre gli Usa guardano con preoccupazione ai numeri del Vecchio Continente e soprattutto a quelli del Regno Unito (110 mila contagi) che sta smantellando le restrizioni.
Nulla è ancora scolpito su pietra ma l’indirizzo preso dall’esecutivo Draghi sembra questo: un abbandono, da subito, di tutte le certificazioni verdi per mangiare ai tavolini sotto al sole o le stelle di bar e ristoranti, per svolgere attività sportiva all’aria aperta, per sedersi a vedere un film, uno spettacolo, un concerto o una partita en plein air. Il Green Pass resisterà invece fino al primo maggio nei luoghi al chiuso, ma – dai trasporti pubblici, ai cinema, ai locali, agli hotel, ai musei, alle biblioteche – dovrebbe bastare quello di base, ottenuto anche con il tampone, e non più il solo rafforzato. Il confronto però è ancora aperto, attività per attività, con particolare attenzione a quelle più a rischio assembramenti. Al tramonto – e qui sta la novità maturata nelle ultime ore – pure la certificazione rafforzata per gli over 50, le forze dell’ordine e i docenti sui luoghi di lavoro: basterà il test antigenico o molecolare. Resta, però, formalmente fino al 15 giugno l’obbligo vaccinale, con multe e sospensioni. Gli stadi dovrebbero tornare al 100% (si preme per una deroga per la partita della Nazionale del 24 marzo) mentre per i palazzetti la capienza dovrebbe fermarsi al 75%. Fine anche per le quarantene da contatto, anche per i non vaccinati. La novità riguarderà anche le scuole, dove dovrebbe sparire l’obbligo della Ffp2 in favore della chirurgica.

Il generale Figliuolo ha già detto addio alla struttura commissariale. Due le ipotesi: le funzioni potrebbero passare a strutture interne alla Salute o alle Regioni. Addio anche al Cts, ma Locatelli e Brusaferro rimarranno come consulenti del governo.
“Ci avviamo – ha spiegato il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – a un ritorno alla normalità. Avremo un’estate senza restrizioni”.

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