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Uno scorcio dimenticato di Gela

Gela – Quello che vedete nella foto di copertina non è un angolo di Beirut durante la guerra civile del 1975, nè uno scorcio del Libano dilaniato. Quello che vedete è un angolo di Gela, in pieno centro storico, dove sembra si sia fermato il tempo. E’ una strada di fronte alla quale ci sono tante civili abitazioni dove vivono persone del 2019 che vanno in auto, che vestono abiti firmati, che pagano le tasse, dove ci sono bambini. Siamo in via Venere, alle spalle del Museo archeologico e a ridosso della via Generale Cascino. Un angolo dimenticato dalla divinità e dagli uomini che pure esiste da anni e del quale non si è accorto mai nessuno. Una valanga di laterizi, mattoni spezzati, terra e fango che, quando piove a dirotto invadono le strade circostanti che non presentano un fondo stradale particolarmente curato. Qui sembra che il tempo si sia fermato a due secoli fa: da notare la scaletta a sinistra della foto; ha tutta l’aria di una struttura precaria dei quadri dell’ 800 e invece siamo nell’èra di Internet. Anche questa è Gela, la Gela dimenticata, quella dove si va quando ci sono in atto le campagne elettorali ma che nessuno cura, dopo.

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