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Truffe su prenotazioni vacanze, i consigli della polizia postale

Occhio alle truffe per le vacanze, accordo tra polizia postale e il noto portale di prenotazioni Airbnb per evotare dfi cadere in trappola. Tra le parti si tratta di un rinnovo della collaborazione che quest’anno vedrà come testimonial di eccezione Marco Camisani Calzolari, noto esperto informatico e volto di “Striscia la notizia”. Oramai sempre più persone scelgono di organizzare in totale autonomia le vacanze, e questa tendenza ha attirato purtroppo l’attenzione dei malintenzionati. In questo modo è aumentato il rischio di imbattersi in tentativi di truffa. Ecco perché polizia postale e delle comunicazioni e Airbnb hanno avviato una campagna per aiutare i meno esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più diffusi. Pubblicato un vademecum per individuare i profili più comuni dei truffatori e i consigli per smascherarli.

Il testimonial della campagna è Marco Camisani Calzolari, che si è messo a disposizione gratuitamente, in quanto collabora già con la polizia di Stato sul tema delle truffe online. “I tentativi di truffa su Airbnb sono estremamente rari – ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia – grazie anche alla nostra scelta di trattenere i pagamenti per l’host fino a check-in avvenuto. Inoltre, comunicando solamente attraverso la piattaforma gli ospiti sono tutelati lungo tutto il percorso. La collaborazione con la polizia postale è un’ulteriore iniziativa pensata per i meno esperti che si misurano per la prima volta con l’acquisto online. Bastano davvero pochi accorgimenti per prenotare le proprie vacanze in tutta sicurezza”.

Ci sono vari schemi consolidati di truffa. Uno è quello del proprietario dell’immobile da affittare all’estero che non può accogliere di persona il cliente. La trattativa viene condotta a distanza ed è il preludio di una richiesta di bonifico internazionale. Dopo una serie di richieste di documenti e false bozze di accordo, viene richiesto un bonifico entro 24 ore. C’è poi il “problema informatico”. L’host ha creato un annuncio su un sito ma appena gli vengono chieste ulteriori informazioni, anche tramite l’app ufficiale, propone di continuare la conversazione per posta elettronica o messaggistica. Quindi dirà che per un problema tecnico l’annuncio non è più visibile e fornirà un link diretto che in realtà non è altro che un sito clone. Altro schema è quello dell’amico. In questo caso l’host ha creato un annuncio, sprovvisto di recensioni. La proposta è allettante, e si passa alla prenotazione. Il truffatore proporrà addirittura un bello sconto annullando la prenotazione e passando a trattare privatamente. Con la scusa di “risparmiare sulla commissione del portale” chiede un bonifico diretto e qui si materializza la truffa.

Sono diversi i consigli per non farsi ingannare. Diffidare da chi propone affitti sui social, su siti di annunci di seconda mano o portali immobiliari e poi chiede di trasferire la trattativa su un altro portale come Airbnb. Occhio anche alle email ed è sempre bene non aprire i link allegati. Infine, le prenotazioni si concludono solamente dal sito o dall’app: se l’email include la richiesta di un bonifico bancario, si tratta di una truffa. Bisogna stare attenti ai siti-clone, si consiglia di usare l’applicazione, scaricandola dallo store ufficiale. Dal computer, bisogna assicurarsi che sia presente l’icona del lucchetto accanto all’indirizzo della pagina web.
(fONTE bLOGSICILIA)

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