Trasporto disabili: l’Aias ha perso 180 mila euro perchè non è un’azienda di trasporti
Gela – Non si placa la polemica sul trasporto dei disabili. Il danno economico per l’Aias è notevole e per di più non lo può recuperare. Tutto nasce dalle modalità sull’erogazione del servizio adottato dall’amministrazione comunale. Una modalità di affidamento di un ‘non bando’, senza regole. In parole semplici l’anno scorso, quando si parlava di nuovo bando di gara per il trasporto ai disabili , il Comune ha adottato un sistema alla ‘casereccia. Ha proposto ai familiari delle persone disabili: “il trasporto dei vostri figli lo fate voi stessi ed noi, come Comune, che abbiamo l’obbligo del trasporto per legge, vi diamo i soldi dietro ricevute: 35 euro al giorno”. Ma non tutti hanno un mezzo proprio con il quale accompagnare i disabili per fare la terapia. Ci sono famiglie che non ce l’hanno ed hanno bisogno di rivolgersi a strutture specializzate. E qui entra in gioco l’Aias che si mette a disposizione per il trasporto a chi non può raggiungere la struttura di Borgo Manfria. Fa i trasporti quotidiano , paga personale e carburante e anticipa denarto. Manda le fatture al Comune , fatture che tornano puntualmente indietro. L’Aias arriva ad anticipare180 mila euro, somme che non possono essere liquidate perchè l’Aais non è un’azienda di trasporto.
“Come al solito il Comune non è in grado di fronteggiare un problema amministrativo – commenta il consigliere comunale della Lega Giuseppe Spata – ha creato questo impasse e ha messo in difficoltà l’azienda che ha perso una cifra consistente”. Il rimborso con i mezzi della struttura non può essere fatto ai familiari, le fatture del trasporto venivano inviate al Comune ed dal comune li tornavano indietro. La legge 104/92 prevede il dovere dell’Ente locale del trasporto dei disabili: dopo 29 anni non è ancora chiara.
