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Super Cashback, una classifica dei furbi: 1100 rifornimenti da 25 cent per il primo

Distributore di carburante, anno domini 2021: i pagamenti con carta per rifornimenti sotto i 3 euro sono passati, in un anno, dallo 0,4% al 14% di tutti quelli effettuati con pagamenti elettronici; addirittura, il 5% delle transazioni riguardano importi sotto i 50 centesimi.

I dati arrivano da una società che gestisce 3.000 impianti di rifornimento sparsi per tutta la Penisola, e delineano un quadro parziale ma piuttosto rappresentativo dell’effetto della corsa al Super Cashback che si è verificata negli ultimi mesi.

Il meccanismo ormai è noto, tanto da aver provocato anche minacce di reprimende da parte della viceministra all’Economia: per cercare di accaparrarsi il premio da 1.500 euro destinato ai primi 100.000 consumatori più accaniti, alcuni partecipanti all’iniziativa del Cashback di Stato hanno iniziato a dividere le proprie spese in micropagamenti per scalare la classifica

Il teatro designato per questi atti, proprio in virtù delle sue caratteristiche strutturali, spesso e volentieri è proprio il distributore self service di carburante, dove i micropagatori seriali trascorrono parecchio tempo in orari poco frequentati inanellando decine e decine di rifornimenti da pochi centesimi l’uno.

Se la speranza di questi ultimi è di scalare la classifica, la certezza per i gestori delle strutture è veder lievitare i costi legati alla carta degli scontrini e alle commissioni per i pagamenti elettronici; senza considerare il danno dovuto al fatto che l’esaurimento della carta provoca il blocco delle erogazioni per chi malauguratamente si trova ad arrivare dopo il raid

Proprio per la natura del Cashback però – ovvero la necessità di effettuare i propri pagamenti elettronici con una carta registrata nell’app IO, spesso e volentieri una sola designata a questo scopo – gli utenti si rendono riconoscibili, almeno agli occhi di chi visiona le transazioni effettuate.

Ecco allora delinearsi una classifica di chi ha tentato la scalata a suon di rifornimenti di carburante, con relativa localizzazione geografica. Certo, si tratta di un quadro parziale perché riguarda solo i 3.000 impianti di rifornimento gestiti dalla società in questione, che però rapportati ai 22.698 distributori censiti a livello nazionale nel 2020 non sono una percentuale nemmeno così irrisoria. Bando alle ciance, segue la top ten:

  • L’utente più infervorato di tutti si rifornisce a Carugate (MI), dove ha totalizzato ben 1.092 rifornimenti in un singolo impianto con una singola carta, per un importo medio di 0,24€ a transazione;
  • Segue un collega di Monreale (PA), con 886 rifornimenti e un importo medio di 0,17€ a transazione;
  • Fiumicino (RM) qualcuno ha effettuato 763 rifornimenti da 0,09€ l’uno;
  • Caltrano (VI) 700 rifornimenti da 0,12€;
  • Sinnai (CA) 684 rifornimenti da 0,26€;
  • Paderno (MI) 658 rifornimenti da 0,08€;
  • Piedimonte San Germano (FR) 626 rifornimenti da 0,25€;
  • Noto (SR) 624 rifornimenti da 0,30€;
  • Belpasso (CT) 617 rifornimenti da 0,35€;
  • Sestu (CA), 601 rifornimenti da 0,21€;

Secondo le stime della società, è possibile che oltre un centinaio di migliaia di persone in tutta Italia abbiano effettuato di queste microtransazioni pagando con carta, e potrebbero quindi essere coinvolte in un tentativo di scalare la classifica. Se si restringe il campo agli utenti che hanno effettuato almeno 100 microtransazioni sul singolo impianto – quindi una quantità utile ad avanzare di posizione – si parla comunque di circa 18.000 persone sulle 100.000 destinatarie del Super Cashback.

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