CronacaGela

La disabilità umiliata ancora una volta dall’inciviltà di un conducente.

L'auto che ha fermato il transito di un disabile in carrozzina, è diventata l'icona della cattiva educazione civile.

Un giornale non è fatto solo di parole, ma si avvale di strumenti efficaci e veritieri come la fotografia per esempio.

Una foto, infatti, può ritrarre a volte tutto ciò che si vorrebbe dire, ma per cui non si trovano le parole adeguate.

Un esempio concreto è proprio questo scatto, segnalato oggi pomeriggio dalla pagina Facebook “Movimento Civico Gela com’era“.

Questa iconica situazione riflette proprio su una grande mancanza di rispetto nei confronti dei nostri stessi concittadini, nonché su una grande e ripetuta noncuranza del codice stradale.

Le regole della strada sono assolutamente indicate allo scopo di regolare la viabilità e di preservare la sicurezza per pedoni e automobilisti, ma a Gela tutto ciò è sempre parso una leggenda mai venuta alla luce della realtà, e i motivi si conoscono bene.

Uno di questi è la mancanza di impegno e di educazione da parte dei molti che tra un “non è successo nulla di così grave” e un altro “non me ne ero accorto”, pensano di aver risolto tutto senza neanche chiedere scusa ai diretti interessati.

E qui non si può nemmeno giustificare il gesto di questa automobile posizionata sopra il marciapiede in corrispondenza di uno scivolo per disabili, con delle banali scuse; magari affermando una delle fatidiche frasi che tutti conosciamo: “Ero qui vicino”…”Cinque minuti e arrivo” ecc.

Il post del movimento civico parla chiaro, e noi ci uniamo alla vergogna, riportando il testo originale qui di seguito:

Questo è quello che fa male…. Veramente male…. E un’amministrazione che non si occupa di più deboli…. Non dovrebbe nemmeno governare ma andarsene dalla città.

Ora aspettiamo l’assessore alla polizia municipale cosa avrà da dire o il comandante…..

Questo articolo vuole essere un tramite per tutti coloro che sbadatamente, e forse con un pizzico di troppa maleducazione, scelgono ogni giorno di violare semplici ed essenziali regole, che donano una vita degna ad ogni cittadino. 

Ricordiamo ai nostri lettori che se qualcosa a livello di legge e regolamento esiste, è scritta e rivisitata al fine di garantire il benessere dell’intera comunità. Un regolamento non nasce perché vuole essere scritto e rinchiuso, ma perché debba essere rispettato e osservato da ognuno.

È semplice, basta poco per avere una convivenza sana e nei margini della civiltà.

Un’educazione sana e la società potrà finalmente avere una prospettiva di miglioramento. Ma prima di questa non possiamo che aspettarci tanto rancore e gesti volgari e svariati come quest’ultimo.

 

 

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