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Paola Giudice: “Ius soli per i reperti di Gela scippati dalla loro terra”

Gela – La sorprendente scoperta archeologica avvenuta due giorni fa, ha di nuovo scosso le coscienze, suggerendo che a Gela esistono enormi potenzialità. Ma non se ne accorge nessuno. Ecco il pensiero del consigliere comunale Paola Giudice: “Il passato regala alla nostra città stupefacenti e costanti scoperte, l’ultima delle quali un meraviglioso capitello ionico rinvenuto in via Sabello durante i lavori per la posa di cavi elettrici.

Non è il primo rinvenimento di reperti storici che abbiamo a Gela, non sarà l’ultimo ma mi duole constatare, da cittadina e da consigliere comunale, che tali ritrovamenti avvengono sempre “per caso” e che, nonostante siano una costante cui assistiamo da sempre, non si avvii mai una seria campagna di scavi archeologici mirata e finalizzata.

A ciò si aggiungono gli scippi di tanti beni rinvenuti nel territorio gelese e ancora oggi lontani da esso. Non solo se opportunamente collocati avrebbero e potrebbero ancora dare lustro e rilancio, culturale e turistico, a Gela ma, soprattutto, potrebbero essere studiati da tutti coloro che, nel mondo, sanno che dell’antica Gela ancora nulla si sa.

Rivendico per tali ritrovamenti, recenti e meno recenti, una sorta di “ius soli”, concedetemi la metafora. Come chi acquista la cittadinanza di un Paese per il solo fatto di nascere in quel territorio e indipendentemente dalla cittadinanza di chi lo ha generato, così ciò che qui è stato trovato qui deve restare, qui deve tornare!

E allora che la politica faccia la sua parte attivando i tavoli necessari ed intercettando i giusti finanziamenti per permettere una seria campagna di scavi e per non offendere la nostra antica città con altri scippi, che la politica, per una volta, lotti per il tanto decantato bene comune, che la politica restituisca alle future generazioni ciò che gli spetta e che proviene da un glorioso passato e poi lì si fermi, lasciando il campo agli esperti, a chi con sacrificio ha acquisito le giuste competenze, a chi ha studiato, a chi è in grado, lontano da beghe, polemiche e logiche politiche semplicemente di fare il suo lavoro: pianificare il rilancio culturale di una città.

La presente, dunque, per invitare ufficialmente gli intestatari di questa mia missiva e in particolare il Sindaco di Gela, a volere precedere a fissare un incontro tra tutti gli attori in campo per dare concretamente e nell’immediato delle risposte alla città”.

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