Attualita

La vertenza infinita di 7 lavoratori

... e l'azienda non si presenta all'incontro in Comune

Cisl e Cgil continuano a porre all’attenzione pubblica una vertenza semplice, chiara, trasparente e dignitosa come sono i lavoratori edili interessati che da ben 25 anni fanno parte dell’indotto ENIMED malgrado i cambi d’appalto. “Qui, lo ripetiamo per la tredicesima volta, siamo di fronte ad una azienda (Trainito costruzioni) che rinuncia all’appalto e la stazione appaltante, ENIMED, lo assegna a chi con Trainito stava eseguendo i lavori aggiudicati – scrivono Emanuele Gallo di CISL Agrigento, Caltanissetta ed Enna e Ignazio Giudice della Cgil di Caltanissetta –  l’Ing. Eugenio Lo Pomo, ieri invitato dal Sindaco del Comune di Gela, ha snobbato l’invito facendo pervenire una breve nota inviata via mail al Comune nella quale conferma tutto ciò che il sindacato dei lavoratori sostiene da 1 anno in tutte le sedi (Comune di Gela, Ufficio del lavoro, Prefettura, Sicindustria) e per ultimo sotto il sole. di marzo in mezzo alla strada, al fine di evitare confusione scegliamo di allegare la nota scritta e inviata dall’Ing. Lo Pomo cosi da non confondere niente e nessuno.

Questa vertenza tratta la ricollocazione di n. 7 lavoratori  di questi n.1 lavoratore è a un anno dal pensionamento. Ma chi ci crede che ENIMED, ex syndial, raffineria di Gela non hanno la capacita di interloquire con le centinaia di imprese che hanno appalti e sub appalti nei tre siti per collocare questi n.7 lavoratori, citiamo la presenza integrata dell’Eni a Gela perche il 5 agosto 2015 si e concordato di tenere separarti gli indotti e non può che essere cosi ma sé anche stabilito di rendere fluido i passaggio delle maestranze in esubero.

L’organizzazione sindacale che rappresentiamo, assistiamo a decine di assunzioni, per carità tutte utili all’economia sana del territorio, assistiamo sgomenti al continuo calpestamento dei criteri concordati e qui le domande, gli interrogativi, diventano allarmanti dato che ci è dato sapere che sono tanti e tra i primi ad essere assunti parenti diretti di chi ha  il ruolo di controllare la qualità dell’opera appaltata in palese violazione del  codice etico.

Non abbiamo nulla in contrario alle assunzioni , ogni genitore auspica la realizzazione del proprio figlio, abbiamo però l’esigenza di avere interlocutori liberi e affidabili , seri e concreti in grado di dimostrare con i fatti cosa accade a casa loro ogni giorno, scoprire che la casa che si amministra è in mano  ad altri è a dir poco allarmante a maggior ragione per la delicatezza delle produzioni in essere.

Le organizzazioni sindacali, a tutti i livelli, sono per proseguire il dialogo ma senza nessuna presa in giro a danno degli ultimi, di coloro che non hanno responsabilità, di coloro che sono vittime di un sistema degli appalti che ha urgente bisogno di essere corretto e siamo convinti che l’ENI ha tutto l’interesse etico e sociale per valutare i tempi di correzione, certo poteva già iniziare presentandosi alla casa di tutti, il Comune, dato che non presentarsi significa offendere il sindaco che ha mostrato sensibilità per questa vertenza come è normale che sia.

Noi ci auguriamo di porre la parola fine a questa vertenza dato che 7 disoccupati in più non fanno bene a Gela, abbiamo già parlato con sua eccellenza il prefetto informandola su tutto e consegnandole la nostra ulteriore apertura al dialogo sociale costruttivo, attendiamo dal Sindaco una ulteriore convocazione sapendo che il livello relazionale assunto dalla medesima vertenza è di natura Istituzionale e offre un nuovo spartiacque tra il ruolo dell’ENI a Gela, il ciclo degli appalti, e l’ente Comunale, cioè la città”.

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