Attualita

La Soap infinita della GHELAS multiservizi

Arriveremo alla fine o le puntate saranno infinite?

La Filcams CGIL e la Fisascat CISL continuano ad esprimere preoccupazione in merito alla gestione della Ghelas Multiservizi SPA. Ieri il sindacato confederale e di categoria ha trascorso la giornata presso il Comune di Gela al fine di tentare di comprendere l’indirizzo politico – gestionale che l’istituzione comunale intende dare a salvaguardia dei diritti dei 73 lavoratori attualmente dipendenti della municipalizzata. Le lavoratrici e i lavoratori, congiuntamente al sindacato registrano una forte contrapposizione politica che di certo non crea le condizioni per una serena gestione della vertenza che ogni giorno riserva sorprese e che quindi diventa sempre più complessa. Solo ieri sera abbiamo appreso della probabile scelta che sta operando l’amministrazione comunale di cedere il 49% delle quote Ghelas Multiservizi al gruppo ENI e che tra i nuovi progetti c’è quello di occuparsi del ciclo dei rifiuti. Pur nella consapevolezza che le polemiche non portano a nulla sentiamo forte l’esigenza di comprendere meglio gli annunci dell’amministrazione comunale perché ad oggi non intravediamo nessun nesso tra l’accertato mancato accantonamento al fondo complementare del TFR degli ultimi 10 anni verso i lavoratori, il contratto del servizio tra Comune/Ghelas Multiservizi, con il il ciclo dei rifiuti. Il sindacato dei lavoratori restando nel merito della vertenza auspica che il vertice fissato per il 3 Ottobre dal Sindaco possa dirimere ogni dubbio. E’ necessario, così come già avvenuto nel 2015, concludere una transazione tra il Comune e la Ghelas che possa dirimere la controversia. Considerato che, i risultati dei bilanci, sia per il 2016 che per il 2017, sono negativi (2017 -90.000 € e -51.000€), il Comune poiché ha un capitale sociale di 400.000 € dovrà ripianare i debiti per evitare il terzo bilancio in negativo che può causare il fallimento della società. Ciò detto, avendo presente l’indice di reddittività della società che è passato da un dato positivo nel 2016 (5,42) ad uno negativo nel 2017(-194,08) è opportuno l’avvio di un piano industriale affinchè la società possa sfruttare i propri investimenti producendo un flusso di reddito positivo. Il percorso che deve nascere deve essere a garanzia dei lavoratori, dei servizi e dei soldi pubblici anche in considerazione delle scelte previste il 7 Ottobre data in cui è stata convocata l’assemblea dei soci per la nomina del nuovo amministratore che abbia le competenze adeguate al ruolo da svolgere, al quale da subito chiederemo di ripristinare i principi basilari della legalità, con il versamento del TFR così da evitare di sostenere costi per sanzioni che ammontano a migliaia di euro!

FILCAMS CGIL CL Nunzio Corallo

FISASCAT CISL Angelo Balisteri

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